Prostituzione, prosciolti i proprietari degli immobili: "Non è provato che sapessero"

Il gip ha accolto la richiesta del pubblico ministero Canovai. La vicenda risale al novembre 2015, quando ci fu un blitz della Finanza in centro storico

La Guardia di finanza durante il blitz antiprostituzione

La Guardia di finanza durante il blitz antiprostituzione

Prato, 10 gennaio 2019 - "Non è provato che sapessero dell'attività svolta nei loro appartenenti". Otto italiani e un cinese, proprietari degli immobili di piazza Mercatale finiti nell'inchiesta della procura di Prato sul giro di prostituzione in centro storico, sono stati prosciolti dalle accuse. Nell'ambito della stessa inchiesta sono stati effettuati oggi tre patteggiamenti e rinviate a giudizio 18 persone per sfruttamento della prostituzione.

Nel novembre 2015 l'indagine portò a un blitz della guardia di finanza che interruppe - solo per qualche settimana - la prostituzione (anche diurna) nella zona. Già agli inizi del 2016, però, le prostitute cinesi tornarono a fare capolino nella piazza ad ogni ora. Il giudice per le indagini preliminari Francesca Scarlatti, al termine dell'udienza di stamani, ha prosciolto i proprietari degli immobili dove le prostitute portavano i loro clienti.

Il magistrato ha così assecondato la richiesta del pm Laura Canovai, che aveva già chiesto il non luogo a procedere per loro. In sostanza, il giudice, non ha individuato "la sussistenza di un vantaggio economico dall'attività di prostituzione esercitata negli appartamenti di loro proprietà concessi in affitto, né è dimostrato che i proprietari fossero a conoscenza di quanto accadesse tra quelle mura".