Prato, verso il voto. Maria Logli: “Da qui la sfida per diventare laboratorio europeo”

Capolista del Partito democratico alle prossime elezioni comunali. Militante dal 2013, oggi si occupa di diritti, immigrazione e lavora come operatrice culturale dell’accoglienza

Maria Logli

Maria Logli

Prato, 27 aprile 2024 – Maria Logli, 27 anni e capolista PD nella seconda città della Toscana. Una bella responsabilità.

“Una grande responsabilità e un grandissimo onore, che però non vivo in solitudine. Con me, con noi, c'è una squadra che in questi anni si è impegnata per portare una presenza costante nel territorio attraverso l'ascolto e il coinvolgimento di chi più conosce Prato: i suoi cittadini, riconosciuti e non. Prato è una città complessa, caratterizzata da dinamiche sociali, lavorative, migratorie che altrove si vivranno tra anni. Ma questa per noi è soprattutto una sfida per divenire quel laboratorio europeo che fa parte della nostra identità”.

Eppure c'è una generazione che non è rappresentata e che si tiene lontana dalla politica.

“Non a Prato, dove c'è la federazione PD più giovane d'Italia. In questi anni ci siamo interrogati su come dar voce alla generazione che più vive la precarietà lavorativa e abitativa sulla propria pelle e su come restituire dignità alla rabbia di chi non si è sentito ascoltato. E la lista che si presenta al voto ne è la dimostrazione, la prova di un impegno per rendere inclusiva, aperta, accessibile e partecipata la politica dando rappresentanza ai mondi che vivono Prato. Proprio dall'ascolto siamo partiti per cercare di ricostruire, con umiltà, un senso di rappresentanza radicato nel territorio”.

Quindi un programma che nasce dal basso. Nelle campagne elettorali si fanno molte promesse. Se vincerà Bugetti cosa cambierà?

“Matteo Biffoni ha avuto il merito di portare a Prato l'idea di una città aperta alle sfide del suo tempo, facendola diventare modello europeo di sostenibilità ambientale e sociale. Con Ilaria porteremo questa visione nella quotidianità delle persone, nella cura di una comunità e nella definizione collettiva degli spazi e dei tempi di vita, ponendo come centrale la compartecipare alle scelte di cittadinanza e associazioni".

Mi faccia tre esempi concreti di cose che potrebbero essere fatte nei primi 100 giorni

“Ne dico quattro: il salario minimo negli appalti comunali, una strategia di demineralizzazione per il recupero di spazi verdi in città, un piano casa che combatta anche la discriminazione residenziale e potenziare l'insegnamento delle lingue per bambini e adulti”.