
Elena Mazzoni Wagner in primo piano davanti alla locandina del concerto di Inua
Prato, 29 gennaio 2017 - Hanno visitato Prato da turisti e ora stanno «contaminando» i social con le loro recensioni sulla città. Foto, reportage e impressioni che rimarranno sul web in eterno. Sono stati 40, gli ospiti speciali – i cosiddetti «influencer» – selezionati con un «bando» da Cct-SeeCity, la guida on-line per viaggiatori creativi di cui è editrice la 29enne pratese Elena Mazzoni Wagner, venuti a Prato tra il 16 ottobre, data dell’inaugurazione del nuovo Pecci, al 16 dicembre. «Alla chiamata, che ho postato lo scorso agosto e che invitava a Prato artisti, blogger, giornalisti, esperti di viaggi non convenzionali, in occasione della riapertura del Pecci, hanno risposto ben 246 candidati – racconta la 29enne pratese – di cui con il mio staff che è composto da tre persone, più il fotografo Alessio Spinelli, ne abbiamo scelti 50 in base a provenienza, età e competenza, per variare più possibile i resoconti. Di questi hanno soggiornato in città 40 persone – aggiunge – di diverse nazionalità, divisi per date. Oltre a italiani, c’è stata una franco-canadese, un’americana di origine coreana, un musicista senegalese, un’artista russa e i creativi del team Lego Photo. E’ un progetto totalmente indipendente: non riceviamo nessun finanziamento pubblico».
Per invogliare questi «influencer» oltre che il biglietto gratuito d’ingresso al museo Pecci – che Cct ha concordato con la direzione del centro – c’erano altri come la guida (in italiano o in inglese, regalo della Camera di Commercio), buoni pasto, biscotti di Prato e per muoversi un’Ape car. E in cambio? La richiesta tassativa ma realizzabile con qualsiasi tecnica, entro febbraio 2017, di raccontare Prato sia sui social sia con una recensione che Cct-SeeCity pubblicherà in un report completo. «E’ il primo esperimento e vorrei replicarlo anche quest’anno a Pistoia e il prossimo a Matera – spiega Elena Mazzoni Wagner – si sta infatti creando una community e ai creativi venuti a Prato a seconda dei loro interessi, abbiamo anche mostrato il cardato, o gli artigiani con l’aiuto di ‘Made da Franco’. L’obiettivo era di avere tante storie e punti di vista. Terminati i soggiorni, è stato emozionante vedere arrivare via via i racconti delle esperienze». Illustrazioni, video, articoli. Molto materiale è già pubblicato e condiviso sui blog dei Cct Travellers 2016 o su Instagram. Tutti «semi» per il turismo.
«Anche noi stiamo raccogliendo tutto per il report ufficiale che spero – aggiunge la blogger – possa rendere bene le reazioni degli ospiti, il loro entusiamo, il loro stupore di fronte a meraviglie che non conoscevano e che li hanno stupiti. L’ultimo step sarà stimare quanti utenti abbiamo raggiunto sul web. Abbiamo ricevuto richieste da Berlino e da Cape Town anche se il progetto era chiuso». Ora Prato dovrebbe coltivare e intercettare sempre più turisti culturali, un target che si muove anche solo per una mostra o per un evento. «Questi viaggiatori hanno una sensibilità e un’attenzione particolare, nello scambio tra ospitalità e narrazione, ho compreso l’enorme potenziale del territorio pratese, a volte abbiamo bisogno di altri occhi per rendercene conto».