Prato sul Financial Times grazie alla mostra su Albini

Un lungo articolo sullo stilista, il Museo del Tessuto e il nostro distretto .

Stavolta l’immigrazione cinese non c’entra. È un altro il motivo per accendere i riflettori su Prato all’estero: fa rima con moda, arte e bellezza. C’è un po’ della nostra città sulle pagine del Financial Times, il giornale economico più autorevole al mondo. E c’è grazie alla mostra che il Museo del Tessuto dedica allo stilista Walter Albini inaugurata una settimana fa, "Walter Albini. Il talento, lo stilista". Un lungo articolo apparso il 25 marzo anche sull’edizione on line intitolato "How Walter Albini transformed Italian fashion". E subito nel sottotitolo il riferimento alla città: "Il pioniere del prêt-à-porter – sono le parole tradotte dall’inglese - viene omaggiato con una mostra a Prato". Pioniere, antesignano, innovatore. Albini fu precursore dei nostri tempi con le prime sfilate unisex in quel di Milano negli anni Settanta e l’incipit del pezzo Silvia Sciorilli Borrelli si riaggancia proprio a questo aspetto. "Prima che l’abbigliamento gender-fluid e l’inclusività diventassero una priorità per molti marchi di lusso – si legge nella traduzione italiana - negli anni ’70 c’era Walter Albini". Una volta si chiamavano capi unisex, oggi ‘genderless’. Fatto sta che Albini aveva uno sguardo libero, con la sua moda che rompeva gli schemi, mescolando creatività, sartorialità e industria contro il monopolio dei grandi couturier francesi. Fra le righe si sottolinea la location della mostra curata da Daniela Degl’Innocenti ed Enrica Morini, visitabile fino al 22 settembre a Prato, "cuore pulsante dell’industria tessile italiana". La vetrina sul Financial Times attraverso la nuova mostra organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto rappresenta dunque un formidabile biglietto da visita per Prato e per il suo distretto: la città tessile viene menzionata cinque volte nel servizio giornalistico.

"Soddisfatti per questa visibilità su una testata così prestigiosa di economia: è nostro interesse contestualizzare le mostre nel distretto comunicando il nome di Prato nel mondo della moda – sottolinea il direttore del Museo del Tessuto Filippo Guarini -. Ci pare un grande risultato per la città". Spazio alle due curatrici che nell’articolo dipingono la mostra come "un mosaico fatto di tante tessere" incastrate durante almeno 18 mesi di lavoro spulciando archivi e mantenendo rapporti con vari collezionisti. Sulle pagine del Financial Times si fa riferimento anche al corposo materiale acquisito dal museo grazie a una donazione di bozzetti, disegni, fotografie, documenti, libri, abiti e tessuti. Ci si sofferma sulla sua collaborazione con marchi noti come Gianni Baldini, Krizia, Callaghan, Misterfox, Basile - tanto per dirne alcuni -, mentre si allude a una nuova fase di rilancio per l’iconico brand Walter Albini dopo che nel 2023 è stato acquisito dalla piattaforma d’investimento Bidayat. A una settimana dall’inaugurazione, la mostra incassa consensi. "Abbiamo avuto la visita di alcune scuole di moda provenienti da fuori regione – fa sapere il direttore - e tante prenotazioni per le prossime settimane". Il weekend di Pasqua è alle porte.

Maria Lardara