
Marco Mariotti, mister del Prato
Dopo l’incontro andato in scena lunedì a Roma fra il presidente Stefano Commini, il segretario generale Alessio Bacherini, il responsabile del settore giovanile Pierpaolo Biagi e il responsabile della scuola calcio Andrea Maretto, comincia a prendere forma il Prato edizione 2025/26. Sia al livello di vivaio che di Prima Squadra, la macchina si sta muovendo.
La prossima settimana dovrebbe essere quella buona per gli annunci della permanenza del tecnico Marco Mariotti e del direttore sportivo Francesco Virdis, a cui è stato affidato il progetto tecnico e ovviamente il compito di allestire una rosa all’altezza, a cominciare dalle riconferme di alcuni dei calciatori che hanno indossato al casacca biancazzurra nella scorsa annata. Entrambi sono già al lavoro da tempo sul mercato.
Proposta di rinnovo anche per il segretario Bacherini, mentre sono attese novità dal punto di vista della comunicazione del club laniero.
Nessuno sviluppo invece sul fronte cessione della società: Commini ha parlato di una richiesta di informazioni da parte di un avvocato romano, ma sulla sua scrivania non sono arrivate per il momento offerte concrete. Ed essendo a fine maggio, il tempo stringe per gli interessati ad acquistare il Prato. Della serie: muoversi adesso oppure sarà troppo tardi.
Non ci sono aggiornamenti concreti neppure sul fronte Lungobisenzio, in quanto l’incontro fra Commini e la sindaca Ilaria Bugetti non è stato ancora fissato. Stadio dove potrebbe tenersi la preparazione estiva della nuova squadra biancazzurra, in quanto la struttura è dotata di tutto l’occorrente per svolgere gli allenamenti necessari prima dell’inizio della stagione.
Infine il capitolo vivaio: i responsabili Biagi e Maretto continueranno a ricoprire i rispettivi ruoli e l’allarme scattato dopo la lettera inviata a Commini (in cui si denunciava l’assenteismo del club e un ritardo nei pagamenti) è praticamente rientrato. Così come il pericolo per il Prato di vedere scappare via verso altri lidi i potenziali talenti del futuro.
Francesco Bocchini