
Fabio Reali, il presidente del Consorzio Progetto Acqua, ha presentato il nuovo piano nel corso della seconda giornata al Museo del Tessuto. Macrolotto Due, proseguono i lavori della fognatura industriale.
"Prato textile district", la due giorni di confronto pubblico organizzata dal Comune con il Tavolo del distretto al Museo del Tessuto per affrontare le sfide normative europee, di sostenibilità e di filiera che attendono il settore, è stata l’occasione per entrare in contatto con buone pratiche e progetti che intendono mitigare l’impatto della produzione tessile sul territorio.
E a proposito Prato ha sviluppato una sensibilità al riguardo tanto da essere apripista, per esempio, nella gestione delle acque, grazie a Gida, il primo impianto italiano di recupero acque reflue urbane e industriali. Oggi intanto si parla di uno strumento in più per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti tessili: il Textile hub dovrebbe essere in arrivo per giugno 2026. Così dalla tavola rotonda di ieri mattina dedicata a le "Net Zero Cities a confronto su come affrontare le sfide del futuro" con l’assessora Benedetta Squittieri, Edoardo Zanchini, direttore Ufficio Clima del Comune di Roma, Oriana Ruzzini, assessora alla transizione ecologica, ambiente e verde del Comune di Bergamo, Gianluca Borghi, assessore alla Sostenibilità Ambientale, Energetica ed alla Mobilità del Comune di Parma e Fabio Reali, presidente Consorzio Progetto Acqua, è emersa una importante novità per il futuro del distretto pratese.
Una buona pratica che si affianca ai progetti di respiro europeo Prato Carbon Neutral e NetZero District, del tutto made in Prato.
A farsene portavoce è il presidente del consorzio Progetto Acqua Fabio Reali, che riunisce 200 imprese utilizzatrici di acqua dell’area pratese, impegnata nella costruzione della fognatura industriale, di cui è in corso il secondo lotto al Macrolotto 2.
Non solo carbon neutral, ma Prato si è posta il problema dell’attivare un sistema virtuoso nell’uso dell’acqua per le attività produttive in un’ottica di sostenibilità puntando allo Zero waste water. Il che significa riuscire a tarare un sistema caratterizzato dallo zero spreco d’acqua a livello aziendale. Difatti la sfida a cui tende Progetto Acqua è di arrivare a "consumo zero" di acqua in ambito produttivo. "Questo si ottiene mettendo insieme alla fognatura industriale l’acquedotto industriale in modo tale che l’acqua esce dalla produzione e poi vi rientra dopo depurazione. Allo stesso tempo, è necessario un adeguamento agli impianti di depurazione, dal momento che ora non sono in grado di fornire un’acqua totalmente riutilizzabile. Per questo stiamo lavorando con i vertici di Gida e Alia Multiutility. Ci vorrà un po’ di tempo ma sarà un grande risultato in termini di sostenibilità e competitività", ha fatto sapere Reali. Vista la carenza di spazi fisici nei Macrolotti sarebbe indispensabile attivare un sistema centralizzato che richiede gli interventi in sinergia, come annuncia Reali, tra varie realtà del territorio. C’è poi il problema dei finanziamenti e delle risorse da trovare. Intanto Reali ricorda che "procediamo con i lavori della fognatura industriale al Macrolotto 2, dove ci agganceremo all’acquedotto industriale già esistente. Abbiamo realizzato il progetto per il Macrolotto 0, che è la parte più complicata perché è costoso in termini di investimenti e di realizzazione, in quanto attraverserà tutta la città e i suoi sotto servizi. Per rispettare la tempistica dell’accordo di programma con gli enti pubblici dovremo partire con più cantieri contemporaneamente e modificare gli strumenti di finanziamento".
La seconda giornata si è chiusa con la conoscenza del ruolo del Sustainability manager in quattro aziende del distretto: a loro il compito di presentare il progetto di ecodesign che porta alla realizzazioni di prodotti tessili studiati per durare nel tempo. Hanno portato la loro testimonianza la rifinizione Penny, il lanificio Mario Bellucci, la rifinizione Banelli e la rifinizione Santo Stefano, moderati da Enrico Venturini di Next Technology Tecnotessile. L’abc dell’ecodesign nel tessile con annessa guida strategica alla sua applicazione è stato raccolto in un volume di facile comprensione e applicabilità.
Sara Bessi