Prato è ancora la città più amica degli animali

Per il secondo anno è in vetta alla classifica di Legambiente. L’assessore Sanzò: "Alle porte un nuovo progetto contro il randagismo felino"

Prato è per il secondo anno consecutivo la città d’Italia più a misura di cani e gatti. A rivelarlo è il decimo rapporto di Legambiente ‘Animali in città’, che prende in considerazione 36 indicatori suddivisi in quattro macro aree: quadro delle regole normative, risorse stanziate e risultati ottenuti, organizzazione dei servizi, e controlli effettuati. A rispondere al questionario di Legambiente sono state 656 amministrazioni comunali, cioè l’8,3% del campione contattato. Prato sale sul gradino più alto del podio davanti a Verona e Modena. A trascinare la nostra città in vetta è il rapporto fra risorse stanziate per gli animali domestici e i risultati ottenuti (siamo primi in Italia) e le performance nell’organizzazione dei servizi (anche qui siamo al primo posto). Prato arriva quinta nella classifica sui controlli, e ventunesima nell’ambito del quadro normativo. A penalizzarci qui sono i ritardi nell’aggiornamento del regolamento sugli animali d’affezione, che da più di un anno è in fase di discussione senza essere arrivato all’approvazione definitiva. A ottenere un risultato positivo è stata anche l’Asl Toscana Centro, nell’ambito della classifica riservata alle aziende sanitarie: la nostra Asl di riferimento chiude al quarto posto in Italia, facendo registrare la migliore performance nel Paese sull’organizzazione dei servizi, chiudendo terza nei controlli, ma venendo penalizzata dal dodicesimo posto nel quadro sulle risorse stanziate e i risultati ottenuti (a rispondere al questionario di Legambiente 50 aziende sanitarie locali).

"E’ un premio che va condiviso con tutta la città e che nasce dalla sinergia fra amministrazione comunale, associazioni sul territorio e gestori del canile e dell’oasi felina - commenta l’assessore Cristina Sanzò -. Questo riconoscimento va preso però come un punto di partenza e non di arrivo. Il Comune facendo leva sulle esperienze positive deve affinare il lavoro per migliorare le capacità di intervento". Poi Sanzò annuncia la partenza di un nuovo progetto. "A breve con l’Asl partirà un percorso contro il randagismo felino - aggiunge -. Vogliamo individuare un’associazione che ci dia una mano ad accalappiare i gatti e a portarli a sterilizzare. Fra covid e invecchiamento delle persone che fanno parte delle associazioni, c’è stato un aumento della popolazione felina in città. Bisogna fare prevenzione. Questo dovrebbe aiutare anche l’oasi felina della Bogaia ad avere meno pressione di nuovi arrivi di gatti nella struttura". Il sindaco Biffoni, da parte sua, tiene "a sottolineare l’importante servizio gratuito svolto fin dall’inizio della pandemia, e ancora in atto, di aiuto ai cittadini contagiati e in quarantena per accudire e portare fuori i loro amici a quattro zampe".

Certo, le sfide alle porte per la città non mancano. La principale riguarda il trasferimento del canile comunale che nei prossimi anni lascerà la sede del Calice, per trovare collocazione nell’innovativa cittadella degli animali. Struttura che sarà realizzata grazie al lascito da oltre un milione di euro di Nida Mazzanti, la 99enne che ha lasciato l’eredità al Comune per un nuovo canile. Si sa che la struttura verrà realizzata su un terreno già di proprietà del Comune.

Stefano De Biase