Prato, donate al Comune cinque opere di Oscar Gallo

Decisiva la volontà delle figlie dello scultore, pittore e incisore, Anna e Patrizia

Una delle opere

Una delle opere

Prato, 8 maggio 2024 - La collezione d’arte del comune di Prato si arricchisce grazie alla donazione di cinque sculture di Oscar Gallo, donate per volontà delle figlie Anna e Patrizia, memori del forte rapporto che legò il padre alla città. Le opere, intitolate Busto di donna, Testa di donna, Nudo (Ragazza che si pettina), Nudo e Ritratto di Maria, sono le creazioni di un artista che, nato a Venezia nel 1909, ha legato il suo destino a Prato, dove si trasferì nel 1918 in giovanissima età e mosse i primi passi nel campo artistico, studiando presso la Scuola d'Arte e Mestieri Leonardo e maturando poi la sua coscienza artistica in contatto con intellettuali e artisti quali Ardengo Soffici, Quinto Martini, Ottone Rosai, Leonetto Tintori, Elena Berruti e Mino Maccari. Gallo ha operato lungamente in città come scultore, pittore e incisore, ed è stato uno dei principali esponenti della cosiddetta “Scuola di Prato”, forse il più significativo movimento artistico del Novecento pratese; in questo contesto frequentò Arrigo Del Rigo, Leonetto Tintori, Gino Brogi, Quinto Martini, Giulio Pierucci ed altri pittori e scultori della città toscana. Da qui prese l’avvio una brillante carriera come artista, ma non solo: fu anche insegnante in vari licei artistici, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze (che gli ha dedicato una retrospettiva nel 2012) e fondatore del movimento Nuovo Umanesimo assieme a Quinto Martini e altri. Ha esposto le sue opere in Italia e all’estero e i suoi lavori fanno parte anche della collezione del Museo Novecento di Firenze e del Museo Civico di Torino. Un nucleo significativo di dipinti e sculture è già presente nelle collezioni comunali pratesi e conservato nel Palazzo Comunale di Prato e nei depositi del Museo di Palazzo Pretorio.