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Pitti filati col turbo Stand subito pieni L’Asia torna in fiera a caccia di qualità

Tanti visitatori nel giorno del debutto della mostra internazionale. La frenata dei primi mesi del 2023 non fa paura: le aspettative. .

Pitti filati col turbo Stand subito pieni L’Asia torna in fiera a caccia di qualità

Partenza col turbo. Le collezioni autunno inverno 2024-’25 aprono Pitti filati 93 con un’affluenza che ricorda i tempi pre covid. E con la sorpresa del ritorno di buyers dal Far East, Cina e Giappone, alla mostra internazionale di riferimento per i filati di maglieria alla Fortezza da Basso. Il settore dei filati, segnato nei primi sei mesi del 2023 da un’evidente frenata rispetto ad un entusiasmante 2022, riprende fiato e guarda in avanti nonostante ancora debba fare i conti con l’inflazione, la zavorra del caro energia e gas, le incertezze dettate dal conflitto ucraino e qualche criticità per alcune materie prime (esempio il rincaro dell’alpaca). E il riaffacciarsi, dopo lo stop per la pandemia da covid, di clienti da Oriente riaccende l’entusiasmo e la speranza che gli ordini tornino ad essere numerosi. Fra i visitatori tanti americani e molti europei, come i francesi. La kermesse fiorentina fa da cartina di tornasole a un periodo da interpretare, tra riapertura di tutti i mercati mondiali, i fenomeni di reshoring e il ritorno ad acquistare all’estero, con la burocrazia che appesantisce i percorsi intrapresi dalle filature verso la sostenibilità.

"La nostra rappresentante dalla Cina è tornata dopo tre anni senza bisogno di mascherina né di certificazioni – racconta Stefano Borsini di Manifattura Igea – Le aspettive sono buone nonostante, come si sa, il settore sia attraversato da un calo di domanda. Adesso si sta andando verso una normalizzazione di un mercato che era stato ’drogato’ da un 2022 molto buono. Per stare sempre ad un alto livello, investiamo il 3-4% del fatturato nell’innovazione dei macchinari. I nostri impianti non sono più vecchi di 5 anni. La sostenibilità? Quasi tutti i nostri filati sono certificati e produciamo il 50% dell’energia necessaria a far funzionare le nostre macchine grazie ai pannelli solari sul tetto dell’azienda. Nel nostro marchio, una rocca con il sole nascente: scriviamo che produciamo con il sole".

Sulla sostenibilità insiste Raffaella Pinori di Pinori Filati e coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord: "Le nuove leggi europee, come il passaporto digitale e il fine vita dei prodotti tessili, ci richiedono un importante impegno burocratico. Non sono affatto semplici". Intanto per il futuro in uno stand dalla collezione colorata, Pinori rimarca che "si sta affievolendo l’effetto del ’22 e i brand tornano a comprare in Cina. I ticket delle lavorazioni, come rifinizioni e tintorie, sono stati in parte tolti, ma i listini restano maggiorati del 12-15%".

A proposito Francesco Lucchesi di Industria Italiana Filati riflette su un fenomeno del momento: "Il distretto è tornato a lavorare molto con la Cina, che cerca prodotti finiti e brand; ma allo stesso tempo è a caccia di semilavorati made in Italy per produrre merce di alta gamma da immettere nel mercato interno cinese". E riguardo agli ordini? "Notiamo una flessione del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma Pitti dimostra che c’è ottimismo e prospettiva: abbiamo l’agenda piena di appuntamenti quasi come succedeva nel pre-covid". Lo stesso succede al Lanificio dell’Olivo, che festeggia i suoi primi 75 anni, con la fila di visitatori allo stand: "La collezione presentata a gennaio sta funzionando, il fatturato è in linea con lo scorso anno, mentre gli ordini rallentano come dappertutto – dice il ceo Fabio Campana, mentre mostra l’agenda fitta di appuntamenti con griffe di altissima gamma – Intanto proseguiamo nello sviluppare il progetto del polo della filatura di eccellenza, Filidarte group. Oltre a manifattura Sesia che è entrata nel 2022, presto allargheremo ad altri soggetti non solo del distretto pratese". Le tendenze colori per l’autunno-inverno 2024-25? Si va dal bianco al nero, dal grigio, alle varie sfumature di rosa, fucsia, giallo, verde e gesso con nuance meno accese rispetto all’inverno precedente.

Sara Bessi