REDAZIONE PRATO

"Perché ha vinto la destra? La colpa è anche nostra"

Il deputato Marco Furfaro è il punto di riferimento del Pd pratese a Roma "Le diseguaglianze sono aumentate, con Schlein battaglia anti precarietà"

Tre mesi fa. A mente fredda che analisi fa del voto per le politiche: Fratelli d’Italia primo partito in tutti i comuni della provincia di Prato.

"La destra, purtroppo, ha vinto praticamente ovunque. E ha vinto perché milioni di persone - imprenditori, partite iva, operai – reputano la sinistra responsabile della loro condizione di vita precaria. E qualche ragione ce l’hanno, visto che quando abbiamo governato noi le diseguaglianze sono aumentate. O siamo capaci di credere e di far credere concretamente che è possibile una società in cui si possa vivere serenamente il proprio lavoro, la propria impresa, la propria vita, oppure la destra vincerà per molti anni".

Adesso lei è il punto di riferimento del Pd pratese a Roma. In questi mesi cosa l’ha più colpita di Prato?

"Sono cresciuto a pochi metri da Prato, conosco la città. Ne ho visto l’espansione produttiva, i contraccolpi arrivati con la globalizzazione, la necessità di reinventarsi per tante famiglie e tante imprese. Mi colpisce però quanto la cultura del lavoro di questo territorio oggi si associ a una voglia di innovare continua, nonostante le difficoltà. Rappresentare tutto questo in Parlamento per me è un onore".

Panificio Toscano, Ritorcitura 2000, Texprint, Iron&logistic e tante altre: è il SI Cobas a fianco dei lavoratori.

"Il contrasto allo sfruttamento lavorativo è una delle priorità del Pd e dell’amministrazione. Ma da sola, Prato, non può affrontare una questione così grande. I controlli vengono fatti, la disponibilità delle istituzioni locali all’ascolto dei lavoratori è totale: adesso ci vuole una risposta nazionale. Oltre alle vertenze mediatiche c’è la grande questione di come certi fenomeni si governano. Tutta la città sta facendo la sua parte".

Aumentano le diseguaglianze, cresce la povertà. Come si potrebbe organizzare e rendere fattibile a Prato la sua proposta di reddito alimentare?

"In Italia ogni anno buttiamo circa 230mila tonnellate di cibo, nel frattempo 3 milioni di persone non possono permettersi di fare la spesa. La mia proposta punta a mettere fine a uno spreco insopportabile, che genera rifiuti e inquinamento. Attraverso il supporto del terzo settore, la merce invenduta nei grandi magazzini verrà infatti redistribuita alle persone più in difficoltà. La norma sarà sperimentata intanto nelle città metropolitane e speriamo presto in tutta Italia".

Parliamo di lei. I suoi primi tre mesi in Parlamento.

"Emozionanti. Ma sono consapevole di esserci per rappresentare la fatica che vive ogni giorno chi mi ha eletto. Per questo mi spiace che la destra abbia bocciato tutti gli emendamenti proposti per Prato. Sono felice di aver portato a casa almeno il reddito alimentare".

La sua famiglia.

"Ho un figlio di 2 anni, Mattia. E da quando c’è lui ho capito che rendere felice un bambino significa salvare il mondo intero. Essere un buon babbo e un buon compagno è importante quanto essere un buon politico".

Le sue passioni, oltre la politica.

"Amo il buon vino e il calcio. E consapevole di dire una cosa forte per i pratesi, ammetto di tifare Fiorentina"

Le persone che a Prato ascolta più volentieri.

Ogni volta che torno da Roma, non avverto nessuno e passo dai chiostri, le edicole, i bar. Dove sono le sentinelle di una comunità. Sono loro che ascolto più volentieri".

Che rapporto ha con Schlein?

"Un’amicizia sincera. Costruita nelle battaglie contro la precarietà della nostra generazione. Pensiamo entrambi che la politica sia sinonimo di riscatto e non di resa. E faremo in modo che torni ad esserlo pure nel Pd"

Crede ce la possa fare?

"Ce la farà e ce la faremo, a partire da Prato"

re.po.