Per sempre Clara Calamai: Rimini omaggia la diva Una mostra e una rassegna sulla sua carriera

L’icona dei telefoni bianchi non ha mai fatto ritorno in città. Il 21 settembre ricorre l’anniversario della morte

Migration

Per fortuna qualcuno si ricorda di Clara Calamai, la grande diva del cinema, nata a Prato il 7 settembre del 1909 (anche se la star, per tutta la vita ha fatto credere di essere nata nel 1915). Stavolta è Rimini ad omaggiarla, città nella quale l’icona del periodo dei telefoni bianchi si spense il 21 settembre del 1998. Una rassegna, una mostra e una cerimonia dedicata all’attrice, protagonista di alcuni capolavori come "Ossessione" di Luchino Visconti e "Profondo rosso"di Dario Argento. E come non ricordare "La cena delle beffe" di Alessandro Blasetti tratto da una pièce teatrale del pratese Sem Benelli. Un film "scandaloso" che fece della Calamai la prima dark lady del cinema, la prima sexy star del grande schermo. Complici quei pochi secondi in cui una conturbante Calamai mostra il suo seno nudo. Per la prima volta al cinema; un primato rivendicato con orgoglio da un’altra diva degli anni 3040, la livornese Doris Duranti. Alla fine, dopo una attenta analisi di storici e critici, si arrivò ad una conclusione ridicola: la Calamai fu il primo seno nudo sdraiato, la Duranti il primo seno nudo in piedi nel film "Carmela". Seno nudo a parte, Calamai fu anche una grande attrice, arrivata al cinema per caso. Dopo che una delusione d’amore e, pare, un tentativo di suicidio la allontanasse per sempre dalla sua città natale, probabilmente con la volontà di non ricostruire mai più un rapporto d’affetto con Prato. Neppure quando nel 1996 la città le rese omaggio con proiezioni di film in tutti i cinema del centro, una mostra fotografica in palazzo Pretorio, abiti di scena compresi (l’attrice non partecipò). E ora tocca a Rimini. Dopo una celebrazione avvenuta ieri nell’anniversario della nascita nel cimitero monumentale di Rimini dove è sepolta, con lo svelamento di una stele in suo onore, inaugurazione della mostra fotografia "Zia Clara" alla Galleria dell’Immagine della biblioteca Gambalunga, a cura del nipote, l’architetto Marino Bonizzato. Per ricordare la celebre zia, una serie di scatti privati, vestiti e mobili della sua casa romana, fino al 28 settembre. La prossima settimana, nella sala della cineteca comunale di Rimini, saranno i suoi film a parlare di lei, con "L’avventuriera del piano di sopra", "Ossessione" e "Profondo rosso".

Federico Berti