
PRATO
Proprio oggi ricorre l’ottavo anniversario della tempesta di vento che devastò il nostro territorio, compresa piazza XX Settembre, la più importante di Poggio a Caiano. In questi otto anni cosa è stato fatto per la piazza? Poco o niente. Percorsi di consultazione e condivisione con la cittadinanza, molto sbandierati e mai seriamente affrontati, concorsi di idee molto costosi per arrivare alla scelta autocratica di un progetto che denota una scarsa conoscenza del territorio e delle sue esigenze. Otto anni in cui sarebbe stato ad esempio sufficiente ripiantumare, sostituendo gli alberi caduti con piante più sicure e fare quei minimi interventi di manutenzione per rendere la piazza nuovamente fruibile in tempi molto rapidi e con un notevole risparmio di soldi pubblici che potevano essere destinati alla soluzione dei molti problemi del territorio. Invece si è scelto opportunisticamente di lasciare il progetto in un cassetto da aprire a qualche settimana dal voto. Una scelta che i poggesi pagheranno molto, molto cara.
Infatti mentre nel programma triennale dei lavori pubblici 2021 - 2023 la spesa per gli interventi per la nuova piazza era stata preventivata in 565.865 euro, nell’ultimo documento deliberato (il piano 2022 - 2024) i costi sono lievitati di oltre il 116 per cento, arrivando alla stratosferica (e incomprensibile) cifra di 1.224.153,58 euro. In sostanza, la campagna elettorale del sindaco uscente costerà ai cittadini di Poggio a Caiano ben oltre 658mila euro in più. E a poco valgono le giustificazioni del rincaro delle materie prime (che sicuramente ci sono stati) perché sarebbe bastato effettuare i lavori nel momento in cui si erano resi necessari. Da quella tempesta di vento di anni ne sono passati otto, è bene ribadirlo. Ma il problema non sono solo i costi così alti. Ci sono almeno altre due forti perplessità intorno a questo progetto di "riqualificazione": la questione del Monumento ai Caduti e, inevitabilmente, l’ulteriore aggravio della situazione della viabilità già martoriata dalle scelte scellerate e schizofreniche di questa amministrazione. Per quanto riaguarda il monumento, auspichiamo che il sindaco cambi idea e non voglia spostarlo, anche solo temporaneamente per il restauro, visto l’altissimo rischio di danneggiare irreparabilmente quel simbolo solenne alla memoria dei caduti di tutte le guerre in difesa dei valori della pace e dell’unità nazionale, fortemente voluto dai poggesi. Per la questione della viabilità si aprirebbe un capitolo molto lungo che avremo modo di affrontare nelle prossime settimane di campagna elettorale. Ma nell’immediato ci chiediamo se abbia senso chiudere la circolazione intorno alla piazza. Ha pensato, ad esempio, il sindaco a come gestire il flusso in ingresso da Prato durante i giorni dell’Assedio alla Villa? Dove pensa di deviare il traffico? Amministrare significa soprattutto avere la capacità lungimirante di anticipare i problemi ed agire per evitarli. Ma questa non è sembrata priorità del mandato Puggelli.
Per fortuna nella nostra piazza al momento è stata posata una sola pietra (con tanto di telecamere e video di propaganda puntualmente postati su Facebook dal sindaco) e non pare ci sia tutta questa fretta di portare a termine i lavori in tempi brevi. Uno dei nostri primi impegni appena insediati alla guida del Comune, sarà presentare una variante al progetto che faccia salva e valorizzi la viabilità intorno alla piazza e ne rivaluti attentamente i costi. Una variante che tenga nel dovuto conto l’importanza della piazza per la nostra comunità, la sua storia, la sua vicinanza alla Villa Medicea, patrimonio dell’umanità.
Riccardo Palandri
Candidato sindaco
del centrodestra a Poggio