
Di Giovan Battista Mazzoni si è sbiadita negli anni l’immagine di imprenditore, studioso e politico pratese. A lui si deve, agli inizi del XIX secolo, l’ideazione e la fabbricazione di macchine tessili dalle tecniche più avanzate che hanno proiettato l’industria pratese al passo con le maggiori produzioni europee. A ritinteggiare con colori vivaci la storia di Mazzoni e a riproporlo all’attenzione della sua città arriva il libro di Luciano Paoli "Per filo e per segno", fresco di pubblicazione e disponibile in ebook. Amante e cultore della storia pratese, Luciano Paoli, diplomato all’istituto Buzzi, oggi pensionato ma impegnato per tutta la vita lavorativa nell’industria tessile, quelle macchine le conosce bene. "L’idea del libro è nata dalla voglia di far uscire dall’oblio questo personaggio così importante per Prato. La parentela con le pronipoti del Mazzoni, le sorelle Cecconi, Anna che è mancata all’inizio dell’anno e Maria, proprietarie e custodi del complesso di Sant’Anna in Giolica, dove per altro Mazzoni sperimentò le prime moderne macchine per la filatura di cotone e lana, e il frequentare proprio quei luoghi, hanno dato il via al progetto". Non a caso Paoli sceglie un intrigante artificio letterario come incipit al romanzo: il ritrovamento in una vecchia cassapanca di casa Cecconi di un manoscritto inedito e sconosciuto che ripercorre le vicende di Mazzoni per mano dell’amico "entusiasta e sincero" Ugo, a partire dal loro viaggio a Parigi. Nelle pagine si intrecciano fatti realmente accaduti, rimodellati sotto il profilo dell’invenzione letteraria, che creano intorno al protagonista uno scenario avvincente. Non mancano le citazioni e i contributi ricavati da scritti su Mazzoni. Nel romanzo scorrono immagini di luoghi pratesi ormai persi, toponimi non più conosciuti, monasteri scomparsi, insieme alle vicende di Giovan Battista Mazzoni, chiamato Giova, il suo impegno, la fatica, il successo, restituendone un’immagine meno perfettina e più simpatica di quanto abbiano consegnato le biografie ufficiali.
Nato nel 1789 Mazzoni, diversamente dai genitori che lo volevano sacerdote, si laureò a Pisa in lettere e poi in scienze, quando venne istituita la Scuola Normale ne divenne allievo fondatore. Continuò gli studi in scienza applicata all’industria tessile e si specializzò alla Sorbona grazie al sussidio del Granduca Ferdinando che ne riconobbe le qualità. In Francia Mazzoni per carpire i segreti delle nuove macchine tessili si fece assumere come operaio. Tornato a Prato nel 1820 avviò un’attività imprenditoriale, introducendo le nuove scoperte e l’uso della forza idraulica come fonte di energia. Membro dell’Accademia dei Georgofili, fu tra i fondatori della Cassa di Risparmio; ricoprì cariche politiche, fra cui Gonfaloniere. Morì nel 1867.
Francesca Tassi