Pendolari, ancora proteste: "Ritardi e vallata lontana"

Anche il 2024 è cominciato nel segno dei vecchi problemi per i cittadini "Tanti disagi verso la valbisenzio e i bus non sono un’alternativa per Firenze".

L’inizio del nuovo anno non ha fatto rima (almeno per il momento) con un cambio di passo per quanto concerne la qualità del trasporto pubblico locale. Continuano ad arrivare proteste nei confronti di Autolinee Toscane da parte degli utenti per i disservizi quotidiani, a cominciare dagli autobus spesso e volentieri in ritardo e continuando con le corse cancellate e con un rincaro dei biglietti in alcun modo giustificato secondo i viaggiatori, che dopo l’aumento dei costi pretendevano un salto in avanti da parte del gestore. Queste criticità, come più volte evidenziato in passato, riguardano un po’ tutta la provincia.

Fra le zone più penalizzate c’è la vallata. Alcuni pendolari, in attesa di salire sui mezzi che partono dalla stazione centrale, hanno raccontato quanto sia complicato spostarsi da Vaiano, Vernio e le frazioni limitrofe verso Prato. Il motivo? In primis la cancellazione improvvisa delle corse.

"Da Prato alla vallata e viceversa capita troppo spesso che alcuni autobus non passino. E se questo accade nel fine settimana, diventa un grosso problema, perché prima che transiti il mezzo successivo si deve attendere praticamente due ore", ha spiegato una signora da piazza Ciardi. Le difficoltà toccano anche gli studenti che frequentano l’università di Firenze e che, quando la prima opzione treno per qualche motivo salta, sono costretti a ripiegare sul piano B, puntando sugli autobus.

"Questo rappresenta un problema, dato che le corse per Firenze sono troppo poche e per giunta sono praticamente sempre in ritardo. Di conseguenza rischiamo di arrivare tardi per l’inizio delle lezioni o peggio ancora di un esame", spiega un gruppo di giovani che preferisce restare anonimo ad eccezione di Elisa Mascia, che sottolinea le difficoltà della zona in cui vive: "Da via Zarini fino a qualche anno gli autobus passavano e nessuno aveva di che lamentarsi. Adesso non più. Se voglio andare alla stazione centrale – continua la giovane – posso provare a spostarmi in via Ferrucci, ma anche qui i mezzi non transitano regolarmente, rispettando determinati orari. Organizzarsi, vista questa situazione, diventa impossibile e allora l’unica soluzione è quella di muoversi a piedi".

Francesco Bocchini