
di Stefano De Biase
Ad Abidjan, in Costa D’Avorio, ai grattaceli che si affacciano sulla laguna fanno da contraltare zone caratterizzate da una grande povertà. Quartieri in cui i bambini giocano a pallone a piedi nudi, inseguendo un sogno: quello di diventare calciatori e garantirsi un futuro migliore. Gbane El Hadj Seydou, 38 anni, allenatore della Galcianese, è venuto in Italia dalla Costa D’Avorio per inseguire quel sogno: non da giocatore, bensì da mister. Ma in cuor suo i ragazzi di Abidjan, città in cui è cresciuto e dove ha fondato una scuola calcio con un centinaio di iscritti, non li ha mai dimenticati. E così lo scorso febbraio ha raccolto 150 scarpette da calcio, 55 palloni e centinaia di magliette e pantaloncini da gioco e li ha spediti in Costa D’Avorio.
Un carico di materiale era nuovo di zecca, altri indumenti sono stati invece donati dai ragazzi del settore giovanile e della scuola calcio della Galcianese, ai quali lo stesso Gbane ha raccontato le difficoltà di crescere in quella porzione d’Africa. Oggi, due mesi dopo, il materiale sportivo è stato interamente consegnato ai giovani calciatori di Abidjan, che hanno ringraziato a loro modo mister Gbane e i loro coetanei della Galcianese. Si sono scattati alcune foto con scarpette e calzettoni Adidas, magliette Macron, casacche Joma e sorrisi a trentadue denti. Inoltre hanno realizzato uno striscione celebrativo per la Galcianese, in segno di gratitudine. "Grazie a tutti quelli che hanno avuto un pensiero per noi", recita lo striscione. "Grazie per il sorriso mandato anche a noi. Forza Galcianese". Le foto hanno subito fatto il giro delle chat WhatsApp delle varie squadre della Galcianese. Un modo per fare toccare con mano ai ragazzi del vivaio cosa significhino solidarietà e beneficenza. "All’inizio era da solo a mandare materiale in Costa D’Avorio", racconta Gbane, arrivato in Italia nel 2013. "Poi, da quando ho incontrato la Galcianese, ho avuto il supporto di tutta la famiglia biancazzurra. Solo con l’invio di febbraio abbiamo regalato materiale sportivo a oltre 100 bambini che non possono permettersi scarpette e maglie da gioco. Vedere i loro sorrisi mi riempie di felicità". Gbane comunque non si ferma qui. Perché il desiderio è quello di ampliare sempre di più la catena di solidarietà che è riuscito a innescare assieme alla Galcianese. "Mi farebbe molto piacere se anche altre persone di Prato mi aiutassero con le donazioni di materiale sportivo", prosegue l’allenatore originario della Costa D’Avorio. "Mi faccio personalmente carico di tutte le spese per la spedizione degli oggetti, ma mi piacerebbe potere mandare sempre più magliette, scarpette e palloni ai miei ragazzi. Vorrei che tutti potessero avere gli stessi strumenti per inseguire il proprio sogno, come ho fatto io fin da quando ero adolescente". Gbane ha tutta la famiglia ancora in Africa e racconta quello che sta accadendo nel suo paese d’origine a causa del Covid.
"La pandemia è arrivata anche in Costa D’Avorio ma per fortuna la situazione non è critica come invece quella a cui abbiamo assistito a Prato. Mi auguro che tutto questo diventi al più presto un brutto ricordo". A dirsi entusiasta dell’iniziativa di Gbane e pronto a sostenere il progetto anche in futuro è il presidente della Galcianese, Andrea Andreini. "Per noi, come società, dare un’educazione civica ai ragazzi e impegnarci nel sociale è un obiettivo prioritario", commenta il massimo dirigente biancazzurro. "Per questo abbiamo accolto a braccia aperte l’iniziativa di Gbane. E anzi saremo in prima linea per donare sempre più materiale ai ragazzi della Costa D’Avorio. E’ un onore vedere associato lo stemma della Galcianese a una simile iniziativa benefica".