
La reliquia conservata nella cattedrale di Santo Stefano
Prato, 13 agosto 2021 - Prato, la ‘città di Maria’, si stringe intorno al suo bene più prezioso, fulcro della religiosità cittadina: il sacro lembo di stoffa con cui Maria in carne e ossa ascese in cielo, divenendo per sempre Madonna in spirito. Tradizione vuole che la Vergine Maria la diede a San Tommaso come prova della sua Assunzione in cielo. E il 15 agosto, giorno in cui ricorre una delle feste più antiche della cristianità, in cui si celebra infatti l’Assunzione di Maria, come ogni anno si svolgerà la solenne ostensione del Sacro Cingolo mariano, la reliquia conservata da oltre otto secoli nella basilica cattedrale di Santo Stefano.
A Prato e in Toscana la festa mariana per eccellenza, era ed è conosciuta semplicemente come “Santa Maria”. Il rito è in programma alle ore 17 dopo il canto dei vespri, e sarà officiato dal vescovo Giovanni Nerbini. Un momento importantissimo per tutta la comunità cittadina. Riunirsi infatti per il rito dell’ostensione della Sacra Cintola, rappresenta infatti per tradizione l’appuntamento più autentico e identitario dei pratesi. Quest’anno il 15 agosto cade di domenica e in cattedrale sono dunque previste le messe festive secondo il solito orario: alle 7,30, alle ore 9, alle 10,30, alle ore 12 e alle 19. Come da tradizione il Comune di Prato domenica prenderà parte alla solennità di Santa Maria Assunta in cielo, e il Gonfalone comunale e l'assessore alla Pubblica Istruzione, Ilaria Santi alle 17.30 saranno presenti all’Ostensione del Sacro Cingolo di Maria nella Cattedrale di Santo Stefano, officiata la vescovo monsignor Giovanni Nerbini, che al termine presiederà la messa. Nel corso dell’anno, si tengono a Prato cinque ostensioni della reliquia mariana: a Natale, a Pasqua, il primo maggio, il 15 agosto e l’8 settembre. A questa ultima ricorrenza, che celebra la nascita di Maria, i pratesi sono molto legati e la considerano la festa della città. Sempre il 15 di agosto monsignor Giovanni Nerbini è stato invitato a presiedere alla messa solenne delle ore 11 al santuario della Beata Vergine delle Grazie a Boccadirio sull’Appennino bolognese al confine tra Emilia e Toscana. Si tratta di un luogo di spiritualità e pace molto caro ai pratesi perché il 16 luglio 1460 la Madonna apparve a due piccoli pastori, Donato Nutini e Cornelia Vangelisti. La bambina poi divenne monaca col nome di suor Brigida e visse nel monastero di Santa Caterina a Prato.
Maurizio Costanzo