Ospedale, trivelle per la nuova palazzina

I sondaggi del terreno nell'area del Santo Stefano dureranno due settimane

Trivelle nel terreno dell'ospedale

Trivelle nel terreno dell'ospedale

Prato, 11 settembre 2019 - E’ stato messo un altro tassello verso la stesura del progetto per la costruzione della nuova palazzina esterna al «Santo Stefano». Da ieri sono iniziati i sondaggi dell’area che dovrà ospitare l’edificio, destinato ad accogliere 112 posti letto ad integrare gli esistenti del corpo principale dell’ospedale. I lavori di carotaggio dureranno un paio di settimane e sono stati disposti dall’ufficio tecnico dell’Asl Toscana Centro proprio per compiere una serie di verifiche indispensabili per poi ottenere il permesso a costruire dal Comune di Prato. L’azienda di Ferrara, che si è aggiudicata l’intervento, ha intanto delimitato l’area interessata con una rete da cantiere. Già nella giornata di ieri è entrata in funzione la prima trivella, quella più piccola, che servirà a valutare il terreno dal punto di vista sismico.

I tecnici dell’azienda sanitaria non si attendono grandi sorprese da questo punto di vista considerata la contiguità con il terreno sul quale sorge l’attuale presidio ospedaliero. Per iniziare i lavori si è dovuto attendere il parere del geologo, perché in quell’area ci sono tubature a servizio dell’ospedale ed il rischio era di intaccare qualche condotto.

Con questo macchinario saranno eseguiti scavi fino a venti metri di profondità, mentre quello più grande e potente permetterà di scendere fino a quaranta metri sotto terra. Quest’ultima apparecchiatura arriverà a Galciana la prossima settimana, quando saranno fatti anche altri tipi di intervento. Per esempio saranno vagliati i primi cinque metri di terra dai quali sarà estratto un campione per essere sottoposto a studi di carattere archeologico ed escludere la presenza di qualsiasi stratificazione storico ed artistica. Da ricordare, infatti, che in questa area nel corso del cantiere del «Santo Stefano», la terra ha restituito tre fornaci ed una strada di età romana. Eventuali sorprese al limite potrebbero derivare proprio dallo studio di tipo archeologico.

Infine, alcuni campioni di terreno saranno inviati in laboratorio perché venga analizzata la composizione e la consistenza del terreno. Non appena ci saranno i risultati, l’Asl passerà la richiesta del permesso a costruire in Comune con la speranza che non ci siano intoppi e si possa avere il via libero da metà ottobre in poi. Non solo: la fine dell’anno dovrebbe portare alla gara d’appalto.