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Operazione Bosco dei Bardi: avanti con brio

Già raccolte adesioni per oltre 50 ettari di terreni incolti. L’unione fa la forza: insieme per valorizzare il territorio e creare occasioni di lavoro

VALLATA

Operazione Bosco dei Bardi: l’associazione ha raccolto in pooco tempo adesioni per 50 ettari di bosco e terreni incolti. Il progetto, come annunciato nei giorni scorso, vuole mettere in salvo i boschi abbandonati e tutelare l’ambiente recuperando il paesaggio agro forestale, curare il territorio e prevenire il dissesto, ma anche creare opportunità di lavoro e magari supportare i progetti sociali promossi dai Comuni. A guidare il progetto è l’agronomo Luca Bartoli, a capo dell’operazione che vede il patrocinio dei Comuni di Vernio e Cantagallo e dell’Unione dei Comuni, alcuni abitanti di Migliana, incuriositi dalle opportunità presentate dall’associazione. "Ci siamo ispirati ad un’esperienza piemontese – ha esordito l’agronomo – dove la stessa operazione che stiamo cercando di fare noi ha avuto un enorme successo". La carta vincente proposta da Bartoli è la possibilità di accedere a bandi pubblici, come quelli offerti dal Piano per lo Sviluppo Rurale della Regione, che sarà rinnovato fra un anno. Finanziamenti necessari per portare avanti le attività che ha illustrato Bartoli, che interesseranno i terreni di chi si vorrà associare al "Bosco dei Bardi". Fra quelle illustrate, la pulizia e il taglio di boschi in località difficilmente raggiungibili (e di scarsa appetibilità per il mercato del legname), il ripristino di castagneti da frutto inselvatichiti - che verrebbero anche recintati dopo un reinnesto – e la riapertura di terreni a vocazione agricola che rischiano di essere chiusi dalla vegetazione. "Ci piacerebbe riportare a coltura i terreni – ha spiegato Bartoli – magari affidandoli a qualche azienda agricola locale che ci potrebbe coltivare, ad esempio, frutti di bosco". Per adesso l’associazione ha raccolto adesioni per 50 ettari di bosco e terreni incolti. Sarà l’unione a dare la forza al progetto, che, essendo l’associazione senza fini di lucro, non prevede ricompense per i proprietari che metteranno a disposizione la propria terra, se non l’utilità di rendere il territorio gradevole dal punto di vista paesaggistico e sicuro da quello idrogeologico, oltreché, nel caso di proprietà che gravitano sul pubblico – come le fasce che confinano con la sede stradale e che da Codice della strada vanno tenute pulite per diversi metri – un notevole risparmio per la manutenzione obbligatoria. "La tessera associativa – ha continuato Bartoli – ha un costo che varia a seconda del numero degli aderenti ma non supererà i 50 euro l’anno. I lavori saranno affidati a ditte del posto e cercheremo di coinvolgerle tutte".

Claudia Iozzelli