"In trincea da 14 mesi. Operatori allo stremo"

Il coordinamento Cisl Fp chiede ad Asl e politica più attenzione sul personale La denuncia: "A Prato mancano venti infermieri, dieci oss e sei ostetriche"

Il personale del comparto lavora senza sosta da 14 mesi: le richieste della Cisl Fp

Il personale del comparto lavora senza sosta da 14 mesi: le richieste della Cisl Fp

Prato, 8 aprile 2021 - E’ spiegata tutta in una lettera aperta la situazione che stanno vivendo gli operatori sanitari in servizio nei vari presidi dell’Asl Toscana Centro. Il coordinamento Cisl Funzione pubblica Asl Toscana Centro ha voluto mettere nero su bianco la condizione dei dipendenti negli ospedali e nelle strutture sanitarie della Asl Centro che nelle ultime "è sempre più difficile, a causa dei carichi di lavoro sempre maggiori, delle sostituzioni mancanti, delle malattie, della fruizione dei congedi causati dalla chiusura delle scuole". La Cisl punta il dito contro le assunzioni pubblicizzate dall’Asl, ma che nei fatti non corrispondono al saldo effettivo, in considerazione "delle uscite dovute a quota 100, degli assenti per malattia (principalmente a causa del Covid-19) e delle aperture dei nuovi servizi che in tutta fretta sono stati messi in campo per sopperire alla pandemia (come per esempio le Usca), della copertura dei servizi infermieristici territoriali 12 ore al giorno per 7 giorni alla settimana". A tutto questo Cisl Fp aggiunge un altro dettaglio, che non poi tanto di poco conto: "Un reparto Covid o di terapia intensiva, avendo aumentato il numero dei degenti per adattarsi all’andamento pandemico, ha richiesto di conseguenza l’aumento del numero degli operatori ad esso assegnati". Per esempio a Prato, come ha fatto sapere già nei giorni scorsi Massimo Cataldo, responsabile territoriale della Cisl-Fp Firenze-Prato, mancano almeno 20 infermieri, 10 operatori socio sanitari e 5-6 ostetriche per rinforzare adeguatamente il comparto sanitario ospedaliero. "I lavoratori sono in trincea da 14 mesi e non si sono tirati indietro e adesso, dopo questi lunghi mesi di pandemia e di battaglie durissime, devono essere sostenuti ed aiutati, non possiamo permetterci di scordarci di loro e soprattutto che passi come normale il loro impegno quotidiano, dobbiamo sottolineare con forza che la normalità è ben altra cosa", polemizza il coordinamento Cisl Fp. Il sindacato, infatti, sottolinea, come "questa situazione a lungo andare abbia creato non pochi problemi, anche a livello psicofisico, ed è scontato, a nostro avviso, che sia necessaria ed urgente una ulteriore iniezione di personale, al fine di permettere a tutti gli operatori, di potere godere appieno dei recuperi e dei periodi di ferie". Un fattore che non aiuta è "l’elevata età media dei lavoratori (si parla di 52 anni), che gli anni di tagli economici perpetrati ai danni della sanità, tagli che hanno prodotto ingenti danni a cui adesso dovremo far fronte", aggiungono ancora i sindacalisti. E poi una nota con lo sguardo allargato all’Europa: "Non dobbiamo dimenticare che questi nostri operatori godono di uno degli stipendi più bassi d’Europa. Viene chiesto molto ai lavoratori, ma di contro i lavoratori non vengono ripagati nella misura adeguata". Senza imputare del tutto le criticità alla direzione aziendale, Cisl Fp richiama alla responsabilità anche il mondo della politica "che governa la sanità regionale e nazionale" e invita a fare "un’attenta e precisa analisi del proprio operato sia a livello organizzativo che dell’impiego/sfruttamento delle risorse a loro disposizione". Infine, la Cisl formula la sua richiesta, indirizzata sia agli attori politici che a quelli aziendali: "E’ necessario un intervento veloce, forte, deciso, e coraggioso, al fine di dare una risposta celere agli operatori della sanità, ai nostri eroi, ai quali dobbiamo dare tutti gli strumenti utili a fornire risposte sempre più qualificate alla cittadinanza".