Oggi le prime risposte sulla morte dell’operaia dalla autopsia

L’esame sarà svolto a Pistoia e potrà fornire particolari utili a ricostruire la dinamica del tragico incidente

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Qualche particolare in più sulla morte della giovane Luana D’Orazio, stritolata dall’orditoio nella ditta dove lavorava da due anni a Montemurlo, arriverà oggi dalla autopsia che sarà svolta a Pistoia dal medico legale Luciana Sonnellini. Ieri la procura di Prato ha affidato l’incarico per svolgere l’esame. Inoltre ha incaricato un ingegnere di eseguire la perizia sul macchinario che ha inghiottito l’operaia, 22 anni e mamma di un bambino di 5, lunedì mattina mentre come sempre era al lavoro di fronte al suo orditoio. L’ingegnere dovrà stabilire se quella macchina è stata in qualche modo alterata, quando, come e perché.

La procura ha iscritto nel registro degli indagati la titolare dell’azienda, Luana Coppini, 57 anni, e il tecnico manutentore esterno alla ditta, Mario Cusimano, 58 anni. L’ipotesi di reato per entrambi è omicidio colposo in concorso e rimozione e omissione dolosa delle cautele antinfortunistiche. I due indagati sono assistiti dagli avvocati Alberto Rocca e Barbara Mercuri.

Tante le cose da capire attraverso le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente che è costato la vita alla povera Luana. Prima di tutto la posizione di quella maledetta saracinesca che risulta alzata. La saracinesca è un dispositivo di sicurezza per far sì che l’operaio stia lontano dalla macchina in movimento. L’orditoio non gira se la saracinesca è alzata. E allora perché quella che doveva proteggere Luana era alzata? La procura ha sequestrato un secondo macchinario uguale a quello che ha ucciso la giovane per fare le comparazioni. L’esame del consulente della procura valuterà anche il funzionamento delle fotocellule.