Obiettivo Lavoro sicuro. Controlli in 1000 aziende

I dati del piano regionale istituito dopo la tragedia di via Toscana 10 anni fa. Berti: "Adesso il 65% delle ditte è in regola, nel 2014 erano appena la metà".

Obiettivo Lavoro sicuro. Controlli in 1000 aziende

Obiettivo Lavoro sicuro. Controlli in 1000 aziende

Sono passati 10 anni esatti dalla tragedia dell’incendio alla Teresa Moda di via Toscana, quando sono morti sette operai cinesi che lavoravano e vivevano nel capannone fianco a fianco con le macchine, gli impianti elettrici non a norma e le cucine improvvisate con bombole di gas stipate senza alcuna sicurezza. Un episodio che ha segnato per sempre il territorio pratese e che ha dato inizio ad un nuovo capitolo nella lotta contro l’illegalità e nella difesa dei diritti più elementari dei lavoratori. Dal 2014 è partito il Piano lavoro sicuro: tanto è stato fatto, come sottolineato in occasione del convegno "Lavoro Sicuro - Analisi e prospettive" che si è tenuto ieri al Centro Pecci. Ci sono i numeri a testimoniarlo. Quelli riportati da Renzo Berti, direttore del Dipartimento Prevenzione Azienda Usl Toscana Centro. "In nove anni e due mesi, sono state ispezionate nella Asl Toscana Centro 18.810 imprese, di cui 11.077 a Prato. Siamo passati da dei controlli mirati a dei controlli ordinari. Nel 2023, il 65,9% delle aziende ispezionate a Prato è risultato in regola, mentre nel 2014 eravamo attorno al 32,5%. Il miglioramento è sensibile e questo ha avuto un riflesso positivo anche sulle sanzioni emesse (dal 2014 a oggi, le imprese hanno dovuto pagare quasi 26 milioni di euro per varie irregolarità, nda). La sensazione però è che manchi ancora una reale presa di coscienza da parte dei datori di lavoro e che questi risultati siano stati raggiunti più per una paura dei controlli". Come annunciato da Berti, il progetto proseguirà per altri due anni con la quinta fase e un trend di controllo di quasi 1000 imprese all’anno. "Quello che ci siamo prefissati per il 2024 e il 2025 è di confermare l’attuale pressing ispettivo e la compartecipazione di altri enti di controllo e mediazione culturale, con al contempo un rilancio di attività mirate di comunicazione, informazione e formazione".

Il piano ha praticamente azzerato gli impianti elettrici non conformi (in 9 anni si è scesi dal 27% all’1%), mentre i dormitori sono un terzo rispetto a prima, dal 18% al 6,6%. "Non è ancora tutto a posto, ma dal settembre 2014 la reazione delle istituzioni è stata tanto forte quanto tragico è stato l’episodio della Teresa Moda - ha detto il sindaco Matteo Biffoni - Grazie al progetto organizzato e sostenuto da Regione, Procura, Comune, in collaborazione con le Forze dell’ordine, abbiamo raggiunto traguardi importanti, ma ci accontenteremo solo quando arriveremo allo zero relativamente agli incidenti e agli sfruttamenti sul posto di lavoro". Presente, fra gli altri, anche il console generale aggiunto della Repubblica Popolare Cinese a Firenze Guan Zhongqi, che ha espresso la volontà di collaborare con le istituzioni di ogni livello per la sicurezza dei lavoratori.

Francesco Bocchini