Nuova palazzina del Santo Stefano Vince l’Asl, ma Nigro non si ferma

Il Tar ha dato ragione all’azienda sanitaria: sì al contratto con la Nbi di Roma. Ricorso bis della ditta esclusa

Nuova palazzina del Santo Stefano  Vince l’Asl, ma Nigro non si ferma

Nuova palazzina del Santo Stefano Vince l’Asl, ma Nigro non si ferma

PRATO

I lavori per la costruzione della palazzina esterna dell’ospedale potranno partire. A dare il via libera è stato il pronunciamento del Tar Toscana, che ha respinto il ricorso presentato da Nigro & C Costruzioni contro l’aggiudicazione dell’appalto alla Nbi spa di Roma, dopo che il 24 gennaio scorso il collegio dei giudici amministrativi aveva già respinto la domanda di sospensiva. La decisione è arrivata nella tarda mattina di ieri: il Tar ha bocciato nel merito il ricorso presentato dalla Nigro, seconda classificata nella gara d’appalto per la struttura che accoglierà oltre 100 posti letto. La Nigro aveva impugnato l’esito della gara adducendo dei vizi di forma, enucleati in sei articolati punti del ricorso, presentato dai legali di Giovanni Nigro, gli avvocati Mauro e Guido Giovannelli, Francesca Bevilacqua e Luca Giagnoni. Una decisione che si attendeva da alcune settimane, dopo l’udienza del primo marzo: ora l’Asl può andare avanti, firmare il contratto prima di Pasqua per aprire il via al cantiere dai primi di maggio. Giovanni Nigro, titolare dell’azienda pratese, si dice pronto a non fermarsi qui e annuncia la volontà di "andare avanti con la battaglia legale, presentando ricorso al Consiglio di Stato". Scelta, quest’ultima, che "non pregiudica l’andamento dei lavori all’ospedale - spiega - che per noi in quanto impresa del territorio ha sempre rappresentato la priorità, ma che al contempo ci consente di dare sostegno fino in fondo alle nostre ragioni". L’azienda pratese punta il dito contro l’atteggiamento dell’Asl. "Vorremmo evidenziare il basso profilo mediatico mantenuto nella vicenda dalla nostra impresa. Lo stesso non si può dire dell’Asl che nonostante ci fosse un ricorso pendente al Tar, in pochi giorni ha voluto prima annunciare a mezzo stampa la decisione di affidare il cantiere e poi ha dato evidenza al sopralluogo effettuato con l’impresa affidataria dei lavori". Per la Nigro Costruzioni si è trattato di "una modalità poco rispettosa nei confronti della nostra azienda. Qualcuno ha già dimenticato quanto accaduto in pandemia, con la Nigro Costruzioni impegnata a tempo di record a realizzare le ‘ali’ dell’ospedale".

Il primo dei sei punti contestati nel ricorso dai legali di Nigro riguarda lo stato di concordato preventivo con continuità aziendale in cui versa la Nbi, che non ha richiesto l’autorizzazione del giudice delegato per partecipare alla gara, perché già attiva l’omologa del concordato. La ricorrente ha contestato all’Asl di non aver esaminato la relazione del professionista a corredo dell’offerta attestante la conformità dell’appalto al piano concordatario e la capacità dell’impresa di adempiere al contratto. I giudici amministrativi sostengono, smentendo anche la giurisprudenza del Consiglio di Stato, che "dopo l’omologa l’autorizzazione non occorre, come non occorre che la partecipazione alla gara sia accompagnata dal deposito della relazione di un professionista". Per i legali di Nigro si trattava, invece, di "un presidio di garanzia all’offerta di interesse pubblico". Il Tar non ha ritenuto rilevante ai fini della esclusione la condanna che Nbi ha avuto per 19 milioni di euro dal tribunale di Genova contro un raggruppamento temporaneo di cui Nbi faceva parte come mandante per un appalto con Funivie spa. Per il Tar le scelte dell’Asl sono forse opinabili ma non illegittime, come pure i criteri della valutazione dell’offerta. "Come pratesi auspichiamo che la scelta dell’Asl si riveli non foriera di problematiche e che la città possa avere presto il suo nuovo ospedale".

Sara Bessi