Numeri sui bus Gli anziani subito in crisi

Disagi il primo giorno dopo l’addio ai colori per le linee. Molti non apprezzano la rivoluzione di Att: "Così è più difficile capire"

C’è qualcuno che è arrivato - esagerando - a definirlo uno "schifo". Chi ha provato a capirci qualcosa, riuscendoci a malapena e con grande difficoltà. E altri ancora che si sono detti tutto sommato indifferenti di fronte al cambiamento deciso da Autolinee Toscane. La novità della mattinata di ieri, ossia l’entrata in vigore della numerazione al posto della colorazione per identificare gli autobus della linea urbana, extraurbana, scolastica e regionale, con l’addio alla denominazione Lam, ha lasciato interdetti molti utenti, specie quelli di età più avanzata. I passeggeri sono apparsi a dir poco accigliati una volta arrivati alle fermate, che piano piano verranno modificate sia a livello di colori che di grafica, andando ad eliminare gli identificativi con i colori, appunto, delle Lam. Accigliati perché confusi una volta toccati con mano gli effetti della rivoluzione oppure perché non consapevoli (più per una propria responsabilità che per colpa dei canali di informazione) del cambiamento che ha riguardato il trasporto pubblico locale su gomma. Autolinee Toscane dal canto suo ha comunicato di non aver ricevuto proteste sui canali ufficiali e che la campagna di informazione e sostegno all’utenza, con addetti alle fermate per spiegare, andrà avanti anche nei prossimi giorni.

"E’ tutto molto confuso – ha detto ad sempiuo ieri mattina Olga Tricoli, in attesa di salire da viale Veneto su uno dei mezzi della linea 1+ (ex Lam blu, nda) per raggiungere viale della Repubblica – Dopo che è venuto a mancare mio marito, ho deciso di rinunciare alla macchina. Poi mi è scaduta la patente, così ogni giorno prendo il bus per spostarmi. Pensavo fosse vantaggioso, ma dopo queste novità mi devo ricredere: così si mettono solo in difficoltà i passeggeri". Sulla stessa falsariga la testimonianza di Filippo Vitali, anch’egli in procinto da viale Veneto di montare su uno dei bus della linea 1+. "Sono rimasto spiazzato da questa rivoluzione. Sinceramente non ne comprendo il motivo: gli utenti si erano abituati a riconoscere le linee in base al colore. Per gli anziani in particolar modo non sarà affatto semplice e ci vorrà tempo e pazienza. Intanto, ho visto in giro parecchio malumore". Lo confermano anche le parole degli autisti e dei controllori, che ieri hanno parlato di continue domande e richieste d’aiuto da parte dei passeggeri. "Non capisco il senso di passare dai colori ai numeri. Intuitivamente – ha affermato Nadja Semchencun – la linea era più riconoscibile prima rispetto ad ora". Nell’intenzione di Autolinee Toscane questa rivoluzione vorrebbe sortire proprio l’effetto contrario rispetto a quello evidenziato dalla signora, ossia rendere linee e percorsi facilmente identificabili, più leggibili e intuitivi, sia per i cittadini che per i turisti. "Non sono soddisfatta di questa novità, ma non mi sconvolge nemmeno la vita: basterà un po’ di tempo per assimilare il cambiamento – ha detto Eleonora Ferilli – Non era però un cambiamento così necessario, anzi. Sono altri i miglioramenti che andrebbero apportati al trasporto pubblico. Mi riferisco ad esempio allo stile di guida di certi autisti. Si fermano troppo lontano dai marciapiedi e in questo modo una persona di una certa età come me che vuole salire rischia di farsi male, come peraltro mi è già capitato".

Non approvano la rivoluzione dei numeri nemmeno Alma Xhoxhi e Pietro Ribuffo: "Non avendo sentito nulla di questa notizia, una volta arrivati alla fermata abbiamo avuto qualche problema ad orientarci, anche perché sono presenti ancora le vecchie colorazioni, quindi non capivamo fino in fondo quale fosse la novità".

Francesco Bocchini