
Asilo
Prato 5 agosto 2015 - Rinnovata la convenzione tra il Comune di Prato e 35 asili nido privati del territorio. L’accordo, la cui durata è annuale, da settembre 2015 al 31 luglio 2016, prevede una serie di novità, tra cui lo stanziamento, da parte del Comune, di maggiori risorse pari a 110mila euro in più. Il patto mira all’uso completo dei crediti per l’accesso,ossia dei buoni, erogati dal Comune, che consentono un risparmio sul pagamento della retta. «Non sempre tutti i crediti per l’accesso assegnati ai nidi convenzionati sono stati utilizzati totalmente – ha spiegato l’assessore all’istruzione Maria Grazia Ciambellotti– spesso sono rimaste delle quote. Da quest’anno vogliamo rimettere in circolo l’intera somma». In poche parole, tali crediti saranno distribuiti tra le varie strutture, secondo liste d’attesa, aggiornate mensilmente, che terranno conto della situazione economica di ogni famiglia. 300mila euro, inoltre, saranno destinati all’inclusione di soggetti con disagio e di portatori di handicap.
Tra i punti dell’accordo c’è l’inserimento di bambini disabili e con problemi sociali evidenti segnalati dall’Asl. In particolare, il Comune stanzierà 320 euro al mese per ogni bambino con disabilità e 135 euro al mese per ogni bambino segnalato dall’Asl. Tuttavia, fin quando non saranno completate le verifiche nella modalità di assegnazione degli insegnanti di sostegno ai nidi convenzionati, la procedura rimarrà ferma. Infine, la vera innovazione consiste nello stanziamento di 110mila euro extra (rispetto agli anni scorsi) per individuare progetti di miglioramento che potranno essere messi in pratica nei vari asili. «I progetti – ha detto la responsabile del Coordinamento pedagogico ed organizzativo, Silvana Guerriero – potranno riguardare la struttura, l’offerta messa a disposizione o il servizio». «Con questa convenzione - ha aggiunto Ciambellotti – vogliamo delineare una nuova immagine del sistema integrato, nell’ottica di migliorare i servizi e le offerte alle famiglie. La volontà dell’amministrazione è di puntare alla qualità».
E per quanto riguarda il caso delle 50 maestre che non si vedranno rinnovare il contratto, l’assessore ha ribadito che «il Comune continuerà ad avvalersi delle graduatorie vigenti. Coloro che hanno maturato 36 mesi di servizio non saranno assegnati alle sede vacanti, ma chiamati per le sostituzioni di personale di ruolo, ossia le supplenze».
Chiara Agostini