REDAZIONE PRATO

Nel capannone industriale si producono birre a km0

"I due mastri" a Montemurlo con produzione, vendita e anche degustazioni. Gli scarti di produzione diventano cibo per gli animali dell’azienda Poggiolino

La parola chiave è diversificare. Il distretto produttivo montemurlese continua a crescere non solo con il tessile. In via Enrico De Nicola in zona Il Mulino in uno stabilimento di 1200 metri quadrati, ha aperto il birrificio ’I due mastri’, una realtà nata nel 2009 a Tobbiana di Prato che a Montemurlo ha trovato gli spazi per ampliare la produzione. "Cercavamo un capannone esistente da riqualificare e quando abbiamo visto questo spazio ce ne siamo innamorati. Qui fino a qualche anno fa, qui c’era una manifattura tessile e questo aspetto ci ha ricordato la nostra storia – spiega Cristiano Settesoldi –. Iacopo Fabbri, il mio socio, ed io, siamo periti chimici diplomati al Buzzi ed abbiamo lavorato dieci anni nel tessile. Poi la scelta di passare all’artigianato alimentare e di produrre birre di qualità. Adottiamo il metodo della rifermentazione, lo stesso che si usa per produrre champagne, che richiede molto più tempo rispetto ad un prodotto industriale". Le materie prime utilizzate da ’I due mastri’, malto d’orzo e luppolo, sono tutte italiane. Dal 2022, grazie alla collaborazione con l’azienda agricola di Paolo Colzi, il malto d’orzo viene coltivato nella piana pratese, ma già dal 2023 l’idea dei due mastri è di raddoppiare la produzione con una coltivazione a km zero a Montemurlo. Il capannone di via De Nicola, oltre alla zona produzione, è dotato di un ampio magazzino per lo stoccaggio e di una palazzina con salette per eventi legati al mondo del bere. L’idea è di inaugurare il nuovo anno con un ciclo di degustazioni dedicate alla conoscenza della birra per appassionati o per chi vuole avvicinarsi a questo mondo con consapevolezza, così come accade già per il vino. Insieme alle birre, grazie ad un’associazione di degustatori di Firenze, si potrà scoprire anche il mondo del whisky, che con la birra ha tanti punti in comune, a partire dalla materia prima. Inoltre, per tutto dicembre si potrà acquistare la birra di Natale e comprare i prodotti direttamente nel negozio dell’azienda (aperto dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 19.30). Non solo ci saranno anche panettoni e biscotti alla birra.

All’inaugurazione erano presenti anche il sindaco Simone Calamai e l’assessore alla promozione del territorio, Giuseppe Forastiero: "Un’azienda che contribuisce a diversificare il tessuto produttivo e che sposa pienamente la filosofia della nostra amministrazione: riutilizzo degli spazi dismessi, attenzione non solo alla qualità dei prodotti ma anche dell’ambiente".

Le trebbie di birra rappresentano il principale scarto nel processo di produzion (circa 35-40 chilogrammi di trebbie ogni 100 litri di bevanda) ma niente finisce in discarica. Grazie ad un accordo con l’azienda agricola ’Il poggiolino Montemurlo’ gli scarti, adeguatamente trattati, diventano mangime per i maialini di razza macchiaiola.