Muore da solo in casa, trovato dopo giorni

Il dramma della solitudine: Alessandro Castellani, detto Ciurghino, si è spento a 75 anni. A dare l’allarme il sindaco allertato da una parente

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E’ morto da solo nella sua casa alla Briglia, come da solo ha trascorso parte della sua vita. Se n’è andato così Alessandro Castellani, 75 anni, conosciuto da tutti in paese come "Ciurghino". A fare la tragica scoperta, lunedì sera, sono stati i vigili del fuoco chiamati direttamente dal sindaco Primo Bosi che aveva ricevuto una segnalazione da parte della figlia di una cugina di Castellani allarmata dal fatto che "Ciurghino" da giorni non dava più notizie di sé, non rispondeva al telefono. Nessuno lo aveva visto. "Quando ho ricevuto la telefonata della figlia della cugina, sono andato di persona a casa sua insieme all’assessore al sociale, Giulio Bellini, – ha spiegato il sindaco di Vaiano Primo Bosi – Abbiamo bussato ripetutamente alla porta ma nessuno ha risposto. Abbiamo anche chiamato l’ospedale per accertarci che non fosse stato ricoverato. La situazione ci è sembrata strana e così abbiamo chiamato i soccorsi".

Alla Briglia sono intervenuti i pompieri e una ambulanza della Misericordia. I vigili del fuoco hanno aperto la porta e si sono subito resi conto della situazione. L’odore era insopportabile. Alessandro Castellani era morto da giorni, tre o quattro, hanno spiegato i soccorritori. I vigili del fuoco sono dovuti entrare nell’appartamento con le maschere antigas a causa del cattivo odore. I soccorritori non sono neppure stati fatti entrare: per Ciurghino non c’era più nulla da fare. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri per verificare quello che era accaduto. E’ stato subito chiaro che Alessandro Castellani è morto per cause naturali. I carabinieri hanno avvisato il pm di turno che ha subito liberato la salma. Alessandro Castellani se n’è andato così, da solo, a pochi giorni dal Natale. Il suo corpo è rimasto per giorni in casa fino a quando i lontani parenti si sono resi conto che qualcosa non tornava. "Era un personaggio molto conosciuto in paese – ha aggiunto Bosi – Benvoluto da tutti anche se era di carattere schivo e un po’ burbero. L’ultimo contatto con l’amministratore di sostegno risale a fine novembre. Non so quando possa essere morto. Mi dispiace molto per quello che è successo".

Il fatto che tutti volessero bene a "Ciurghino" in paese è testimoniato dai tanti messaggi (oltre cento) di affetto che sono stati lasciati ieri sui social. "Mi dispiace... un vero personaggio brigliese". "Resterai sempre nei nostri cuori", "Ciao grande Ciurga, quanti momenti ci hai fatto passare", "Chi lo conosceva può provare solo un grande dispiacere", "Se ne va una parte di ogni brigliese", "La Briglia intera piange per te".

Laura Natoli