LAURA NATOLI
Cronaca

Automobilista distratta: 136 multe per la ztl. "Sentenza ingiusta, errore in buona fede"

Il giudice solo in parte accoglie le sue ragioni e la condanna a versare 3mila euro. "Con quei soldi potrei pagare un permesso per 200 anni"

La donna si è rivolta anche alla Municipale per provare a risolvere il problema

Prato, 26 giugno 2021 - Un salasso da undicimila euro per essere passata sotto i varchi della ztl con il permesso auto scaduto. Tutto per colpa di una dimenticanza, costata cara a Claudia Mannelli, una residente del centro storico. Si era scordata di rinnovare quel permesso. E le multe sono arrivate impietose. La stessa storia capitata altre volte ad altri residenti e commercianti del centro, da quando sono stati installati i varchi telematici a guardia della ztl. La donna, quando si è vista recapitare quella valanga di multe - 136 in totale, ognuna da 83 euro - ha provato a spiegare che lei non è una violatrice seriale del codice della strada. O meglio, che in quel caso lo è stata, ma inconsapevolmente. Ma non c’è stato niente da fare. Per fortuna non dovrà pagare undicimila euro, ma tremila sì, come ha stabilito il giudice di pace di Prato. Pur sempre una cifra che si digerisce male. "Sono una residente, avevo il diritto di entrare in centro", spiega disperata Mannelli dopo la sentenza. "Mi sono rivolta all’Urp, municipale, alla segreteria del sindaco, all’assessore alla Mobilità. Tutti mi hanno suggerito di seguire l’iter che impone di passare prima dalla prefettura e poi dal giudice di pace. Così ho fatto. Ma adesso devo pagare comunque tremila euro. Possibile che un governo locale non venga incontro ai suoi cittadini soprattutto in un periodo come questo?".

Mannelli in effetti ha seguito l’iter e almeno ha ottenuto uno sconto. La Prefettura ha infatti riconosciuto un’unica violazione al giorno per i 36 giorni che la donna è entrata nella ztl senza permesso, senza conteggiare eventuali ulteriori passaggi nell’arco delle 24 ore. Come da minimo edittale la multa è stata raddoppiata, quindi per la prefettura Mannelli dovrebbe pagare seimila euro. A quel punto la donna si è rivolta al giudice di pace presentando un ricorso scritto di suo pugno e spiegando di avere rinnovato il permesso per la ztl nel 2018 quando aveva cambiato auto e quindi targa. "In quell’occasione nessuno mi ha chiesto se volevo aderire al servizio comunale grazie al quale si viene avvisati all’approssimarsi della scadendeza del permesso con un sms inviato sul telefonini – dice – e a me non è venuto in mente di chiederlo. Credevo che il passaggio fosse automatico". E così quando il permesso è scaduto, a lei l’sms di sollecito non è arrivato.

Nel frattempo ha continuato a passare sotto le telecamere per 36 giorni di fila. Si è accorta del guaio solo quando le sono arrivate le prime multe a cui poi se ne sono aggiunte altre e altre ancora fino ad arrivare a 136 da 83 euro l’una per un importo complessivo di 11.000 euro. La Prefettura le è andata incontro ma la cifra da pagare era comunque esorbitante. Così ha presentato ricorso al giudice di pace. Nulla da fare. "La dimenticanza che la signora afferma essere la causa del mancato rinnovo del permesso non è una scusante – scrive il giudice nelle motivazioni della sentenza – e non esclude le responsabilità per la le violazioni commesse. L’errore non è incolpevole perché con ordinaria diligenza avrebbe potuto predisporre adeguate cautele per prevenirlo". Il giudice sostiene inoltre che non si può "fare affidamento sull’avviso tramite sms in quanto è un presidio predisposto dal Comune come qualcosa in più". Anche perché il servizio di sms è collegato a una targa e non a un nome.

Il giudice ha comunque accolto il ricorso nella parte monetaria stabilendo – come aveva fatto la Prefettura – che la donna debba pagare solo 36 multe (una al giorno) senza la maggiorazione: quindi 83 euro a sanzione per un totale di 2988 euro. "Potrei fare appello e mi sono consultata con due avvocati, ma mi hanno sconsigliato di farlo perché potrei perdere ed essere costretta a pagare pure le spese legali. Ho calcolato che con quei soldi avrei potuto pagare 200 anni di permessi che costano 15 euro. Resto basita dall’indifferenza del Comune e spero che la mia storia possa aiutare qualcun’altro a non cadere nello stesso errore".