Multe nel lockdown, paga solo uno su due

Il Comune ha incassato più di 82.000 euro da marzo a oggi su 566 verbali elevati dalla polizia municipale. Ma manca il numero dei ricorsi

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Le multe prese durante i vari lockdown sono state pagate al 50%. Un cittadino su due che ha ricevuto il verbale per non aver rispettato le norme anti Covid ha già versato la somma dovuta. Questo al netto di quanti, invece, hanno fatto ricorso in prefettura. "Non è vero che le persone non pagano le multe fatte durante i vari lockdown", commenta l’assessore alla Sicurezza del Comune Flora Leoni. "Per quelle che sono di competenza della polizia municipale il Comune, ossia l’ente di riferimento secondo quanto stabilito dal dpcm di luglio, ha incassato il 50% delle sanzioni. Senza andare troppo in là nel tempo, risulta che dei trenta verbali fatti solo nella sera di Natale, quasi tutti sono già stati pagati". Dal primo lockdown di marzo a oggi il Comune ha incassato più di 82.000 euro dalle multe per il mancato rispetto delle norme anti Covid. Insomma, una buona parte dei cittadini ha riconosciuto di essere in torto e ha versato quanto dovuto sfruttando in molti casi l’opportunità della riduzione del 30% della multa (da 400 a 280 euro) se pagata entro i canonici cinque giorni.

Per avere un’idea di quante persone hanno deciso di mettersi in regola basta guardare i dati forniti dalla polizia municipale. Dal 9 marzo i verbali elevati dagli agenti in strada sono stati 599 di cui 250 sono stati incassati dal Comune per un totale di 82mila euro. Dal 16 luglio, quando il consiglio dei ministri ha stabilito che la multa sarebbe stata pagata all’ente di riferimento dell’agente che ha contestato il verbale, sempre la polizia municipale ha fatto 253 multe delle quali 108 (poco meno della metà) sono state saldate per un totale di oltre 32mila euro. A queste devono essere aggiunti quei verbali contestati dalla polizia municipale in base alle singole ordinanze del sindaco che si andavano ad aggiungere ai divieti del governo. Ad esempio, durate il lockdown di primavera a Prato, il sindaco aveva emesso l’ordinanza di divieto di recarsi nei parchi cittadini. Le contravvenzioni fatte a chi non aveva rispettato l’ordinanza del sindaco sono state conteggiate a parte e fanno ulteriormente salire il numero dei verbali eseguiti.

Più difficile, invece, capire quante multe siano state pagate fra quelle fatte dalle altre forze di polizia in quanto la riscossione spetta direttamente al Ministero dell’Interno. Resta da capire quanti cittadini si sono rivolti alla prefettura per il ricorso. I conteggi sono ancora in corso e il numero non è disponibile ma in caso di vittoria del ricorrente la multa sarà annullata, in caso di sconfitta ci sarà l’ingiunzione di pagamento.

Laura Natoli