Mr & Mrs Clark, il potere della moda anni ’70

Museo del Tessuto: la nuova mostra celebra i due creativi che rivoluzionarono l’abbigliamento. Dopo Prato si sposterà a Milano

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PRATO

Ossie Clark e Celia Birtwell in mostra al museo del Tessuto, da oggi fino all’8 gennaio 2023. C’è Prato che studia la moda, che la cataloga e che la insegna ai giovani nel percorso espositivo all’ex Campolmi dedicato al fabulous fashion duo, Mr&Mrs Clark appunto, che rivoluzionò l’abbigliamento femminile dal 1965 al 1974 a Londra. Stampe e colori per liberare il corpo e la donna con abiti portabili e sexy, tagliati come negli anni ‘30 ma facili da indossare e soprattutto da togliere, per "poter far subito l’amore in qualunque luogo" come amava dire lo psichedelico Ossie. Lui era il creativo, abile nel taglio ma anche nel marketing, lei disegnava i tessuti con stampe mai viste prima e che dopo sono state ricopiate a volontà da ogni brand. I capi esposti sono attualissimi, fonte continua d’ispirazione per gli stilisti da oltre 50 anni.

Inoltre, la sala con i loro vestiti capolavoro è un caleidoscopio che proietta la mostra stessa fuori dai confini del distretto tessile, in una dimensione autorevole. Tre elementi lo confermano: il patrocinio della Camera nazionale della moda italiana, il nome dell’ideatore che da tempo voleva una "retrospettiva" su Ossie Clark – il costumista candidato al premio Oscar Massimo Cantini Parrini – e terzo, ma non ultimo, il fatto che l’esposizione si sposterà da Prato a Milano grazie alla collaborazione del museo con la Fondazione Sozzani. Sarà proposta da Corso Como 10 dal 16 gennaio al 10 aprile 2023. Il parterre che, ieri, ha presentato "Mr&Mrs Clark" oltre che dal costumista Cantini Parrini – "ho scoperto Ossie Clark in Inghilterra negli anni ’90, era praticamente sconosciuto in Italia" – che è anche un formidabile collezionista e ha prestato alcuni dei vestiti in sala, era composto anche da Carla Sozzani, presidente della Fondazione Sozzani, Lauren Lepire, collezionista e fondatrice di Timeless Vixen a Los Angeles dove custodisce il più ampio gruppo di abiti di Ossie Clark al mondo (alcuni dei quali esposti), dall’assessore alla cultura del Comune di Prato, Simone Mangani e dal curatore della mostra Federico Poletti che ha compiuto una minuziosa opera di ricerca, aggiungendo materiale inedito. Il direttore del museo del Tessuto, Filippo Guarini, ha portato i saluti del presidente della Fondazione, Francesco Marini. Per la famiglia Clark-Birtwell era presente la nipote Isabel Clark. "Sono orgogliosa di questa collaborazione con Prato – ha sottolineato Carla Sozzani – che continuerà dato che Milano ancora non ha un museo della moda. Vedendo la mostra i giovani potranno imparare dal passato, ma anche cogliere l’importanza della circolarità nella moda. I capi di Ossie Clark si possono portare ancora oggi".

Di recente, le attrici Emma Watson, Sienna Miller e le modelle Kate Moss e Naomi Campbell hanno indossato proprio un "Ossie" sui red carpet. E all’epoca del successo a Londra, Clark era considerato una popstar, introdusse la musica durante le sfilate e creò per Mike Jagger una tuta unisex nel 1973, anticipazione dell’odierno gender fluid. Ma, dopo un periodo buio, nel 1996 fu pugnalato a morte nella sua casa a Londra.

L’allestimento si apre con la foto che vede la coppia abbracciata: il matrimonio di "Mr&Mrs Clark" durò solo nove anni però produsse il manifesto di una nuova classe di creativi, facendo la storia. Celia Birtwell – di cui all’ex Campolmi si vede una video intervista – oggi ha 81 anni ed è ancora attiva come textile designer. Nel video racconta del loro primo incontro al Royal College of art di Manchester: "Ossie era bravissimo con le forme tridimensionali, io creavo disegni piatti e lui riusciva a farne forme e volumi. E’ stato un grande connubio tra due idee".

Elena Duranti