
Via alla nuova mostra: ecco "Glassa" di Marcon
I video di Diego Marcon, artista da Busto Arsizio classe 1985, aprono, chiudono e fanno da intermezzo alla mostra personale "Glassa", che apre ai visitatori da sabato 30 settembre fino al 4 febbraio 2024 al Museo Pecci.
Un percorso che si sviluppa nelle dieci sale dell’ala Gamberini, risultato di un intreccio di suoni, movimenti in loop, con gli ampi spazi lasciati volutamente vuoti delle bianche stanze, quasi chirurgiche, a temperature basse e illuminate soltanto dalla luce naturale (dal tramonto in poi si attraversa l’espsizione con la illuminazione delle luci di emergenza) e costellate sulle pareti da sculture in ceramica (realizzate da Lorenzo Cianchi di Certaldo) raffiguranti (in totale) 12 cani morti. Attraverso film, video, animazioni, sculture, l’artista vuole indagare temi universali, come il senso della vita e della morte, utilizzando spesso l’ambiguità innocente tipica dell’infanzia o dei cagnetti come chiave di lettura utile a ripensare la vita quotidiana. Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, ha sottolineato il significato di questa mostra nei 35 anni dall’apertura del Pecci: "Apriamo con uno dei più brillanti artisti italiano il nuovo percorso del Pecci, rimarcandone la sua identità: quella di aiutare a crescere nuovi artisti. Questa mostra è l’inizio di un percorso espositivo internazionale che vedrà l’artista esporre a Basilea, Londra e Berlino. La mostra Glassa è finanziata da contributi privati, frutto del lavoro di fundraising fatto negli ultimi anni, in particolare grazie al partner Intesa Sanpaolo, allo sponsor Cellerese". L’esposizione, curata dal direttore Stefano Collicelli Cagol e da Elena Magini, è un progetto espositivo pensato da Marcon per il Pecci e realizzato con l’architetto Andrea Faraguna. "Siamo convinti che la mostra conquisterà tutte le tipologie di pubblico, all’insegna di quella particolare attenzione nei confronti della comunità che, da sempre, rappresenta la cifra distintiva della nostra istituzione museale", sostiene Collicelli Cagol. La mostra lascerà in dote alla collezione il film "Dolle", prodotto nel 2023 in larga parte a Manifatture Digitali, a sancire un rapporto stretto tra Museo e territorio. In "Dolle", papà e mamma talpa, due sculture animatronic, sbagliano i conti mentre i figli dormono. Questa macchina espositiva, una metafora del cinema dove la luce crea nuove immagini, ospita un viaggio di ricerca sul senso dell’arte, della sua perfezione maniacale e della morte. "Dolle" ha vinto il PAC2021 - Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla direzione generale creatività contemporanea del Ministero della Cultura.
Sara Bessi