Molestie alla figlia della ex. Condannato a tre anni e otto mesi. E’ accusato anche di estorsione

Un pratese di 36 anni avrebbe approfittato della giovane. Il pm aveva chiesto 5 anni e mezzo. Il difensore: "Nella ricostruzione ci sono troppe incongruenze. Faremo sicuramente appello". .

Molestie alla figlia della ex. Condannato a tre anni e otto mesi. E’ accusato anche di estorsione

Molestie alla figlia della ex. Condannato a tre anni e otto mesi. E’ accusato anche di estorsione

Accusato di aver baciato la figlia della sua ex compagna e di aver perfino allungato le mani su di lei. Ma non solo. L’avrebbe costretta a comprare un telefono per conto suo tanto da ritrovarsi a processo non solo con la pesante accusa di violenza sessuale ma anche di estorsione. L’uomo, pratese di 36 anni, difeso dall’avvocato Rocco Stigliani per conto dell’avvocato Elena Augustin, è stato condannato ieri dal collegio dei giudici di Prato, presieduto da Francesco Gratteri, a tre anni, otto mesi e 20 giorni per entrambi i reati. Il pubblico ministero, Alessia Iacopini, aveva chiesto una condanna a cinque anni e mezzo.

La condanna non convince il difensore che ritiene ci siano troppe "incongruenze nella ricostruzione dei fatti così come fornita non solo dalla parte offesa ma anche dalla madre di quest’ultima". "Attendiamo le motivazioni fra 90 giorni e poi faremo sicuramente Appello", ha detto Stigliani.

La denuncia della ragazza risale al 2020 quando era già maggiorenne. La relazione fra la madre e il trentaseienne era finita da tempo ma i due continuavano a vedersi. In una di queste occasioni, l’uomo avrebbe approfittato della ragazza rubandole un bacio e toccandola nelle parti intime. Poi, l’avrebbe costretta a comprare un cellulare a suo nome sottoscrivendo un contratto con delle rate a nome della giovane. Episodio che è costato all’imputato l’accusa di estorsione.

"Il mio assistito – ha detto Stgliani – è stato condannato a un anno e sei mesi per la violenza sessuale in quanto il collegio ha considerato la tenuità del fatto, gli altri due anni e due mesi sono riferiti all’estorsione. E’ comunque una condanna lieve considerando che la pena base per entrambi i reati parte da una base molto più alta, sei anni solo per la violenza sessuale".

Durante l’arringa difensiva il legale ha puntato il dito sulle incongruenze riferite dalle due donne. "La ragazza ha sostenuto che il fatto del bacio sarebbe avvenuto nel 2020, la madre l’ha datato fra il 2016-2017 quando la ragazza non era ancora maggiorenne. Non si è ben capito quando sarebbe avvenuto questo fatto. Non solo. In riferimento all’estorsione, il mio assistito ha sostenuto di aver pagato lui il telefono e di non sapere nemmeno dove sia finito. E’ chiaro che faremo Appello". Incongruenze che però non hanno convinto i giudici.

Laura Natoli