Boccata d’ossigeno per il settore della moda e per le imprese del comparto. È stato approvato l’emendamento che estende l’accesso alla cassa integrazione in deroga anche a ulteriori settori, come le imprese artigiane della meccanica per accessori destinati alla moda, aggiungendosi a quelli già coperti, quali abbigliamento, conciario, pelletteria, calzaturiero e tessile
L’emendamento è stato presentato da Fratelli d’Italia al dl 160. Accedono quindi alla cig in deroga anche le imprese artigiane al di sotto dei 15 dipendenti del comparto meccanica per accessori destinati al settore moda, che si aggiunge a quelli già previsti a fine ottobre. Risorse aumentate a quasi 74 milioni di euro. Con questa misura, infatti le risorse destinate alla Cig in deroga aumentano di 9 milioni di euro, passando dai 64,6 milioni inizialmente previsti a 73,6 milioni complessivi.
"È stato approvato oggi dalla commissione Lavoro della Camera dei Deputati l’emendamento al decreto d’urgenza 160, a mia firma e a quelle dei colleghi, il presidente della commissione Walter Rizzetto e il responsabile moda di Fratelli d’Italia Fabio Pietrella, che ringrazio per il costante impegno che stiamo condividendo, che prevede l’allargamento della cassa integrazione in deroga, con un conseguente aumento delle risorse che erano state previste a fine ottobre, ad ulteriori settori colpiti dalla crisi della moda che sta affliggendo anche molti distretti toscani - interviene in una nota l’onorevole i Fratelli d’Italia Chiara La Porta -. Si tratta delle imprese artigiane al di sotto dei 15 dipendenti del comparto della meccanica per accessori destinati al settore moda che, grazie all’emendamento, potranno ricorrere alla cig in deroga, aggiungendosi agli altri comparti già previsti dal dl 160, ovvero quelli dell’abbigliamento, del conciario, della pelletteria, del calzaturiero e del tessile. Le risorse previste dal governo destinate a questo strumento aumentano, in seguito all’approvazione, di circa 9 milioni, dai 64,6 milioni di euro di finanziamento a 73,6. Esprimiamo soddisfazione per questo ulteriore passo nel percorso di impegno preso dal governo, che dimostra la massima attenzione, per contrastare una crisi socio economica drammatica. Continueremo ad essere pancia a terra e a cercare correttivi e soluzioni per essere al fianco delle aziende e dei lavoratori che danno vita alla moda Made in Italy, caratterizzando un settore strategico del nostro paese e della nostra regione che il mondo ci invidia".
Il consiglio dei ministri il 21 ottobre aveva dato il via libera a otto settimane di cassa integrazione in deroga nel 2024 per fronteggiare la crisi occupazionale dei lavoratori dipendenti delle imprese del comparto moda. Un integrazione al reddito dei lavoratori dipendenti di imprese, anche artigiane, con un numero di addetti pari o inferiore a 15 operanti nel settore tessile, dell’abbigliamento, calzaturiero e della concia.