Milva a Prato, quel magico cast con Strehler cantando Brecht / LA SUA INTERVISTA

Nel 1973 la cantante appena scomparsa fu protagonista dell'Opera da tre soldi, che inaugurò la grande stagione del Metastasio. I suoi ricordi nell'intervista del 2010

Milva con Strehler

Milva con Strehler

La migrazione a Prato del Piccolo fu dovuta a un momento di crisi nel rapporto fra Strehler e il Piccolo, del quale approfittò Montalvo Casini, allora direttore del Metastasio per portare il regista in città, almeno per l'allestimento dell'Opera di Brecht.

Milva fra Domenico Modugno e Gianrico Tedeschi nell'Opera da tre soldi

All'indomani dell'annuncio di lasciare lo spettacolo, almeno per gli one-woman-show, La Nazione di Prato chiese a MIlva di ricordare quel periodo trascorso in città. "Certo, che i pratesi mi vedevano ogni giorno passeggiare in città - ricordò MIlva a La Nazione il 10 ottobre 2010 - Non ero di quelle dive che vivono avvolte in un alone. Ero a Prato per la-vo-ra-re. Alloggiavo in albergo vicino al teatro, Flora, mi pare si chiamasse e mi muovevo a piedi. Venimmo a Prato, perché il Metastasio fu disponibile a ospitare le prove per due mesi buoni. E fu deciso che fosse giusto debuttare qui, prima di replicare per sei mesi a Milano e da lì proseguire in tutta Italia per uno spettacolo che fece epoca. C'erano tanti grandi nomi. Pensate che Gianni Santuccio si ammalò e al suo posto arrivò Domenico Modugno".

Al termine delle rappresentazioni, i camerini erano presi d'assalto.Ecco qui l'autografo strappato da un'allora giovane fan a " Genny delle Spelonche".

L'autografo di Milva rialsciato a una spettatrice pratese nel 1973

"Strehler mi telegrafò mentre ero in Giappone, proponendomi di interpretare Polly. Poi, decise di affidarmi il ruolo di Jenny, cambiando la drammaturgia del testo per affidare a me la canzone Jenny dei pirati e Lazzarini diventò Polly. Strehler poteva permettersi questo ed altro. Brecht lo aveva indicato come depositario della sua opera per l'Italia. Solo lui poteva rappresentarlo. Finché un giorno Strehler e Paolo Grassi, convennero che Brecht apparteneva a tutti. E consentirono che altri lo mettessero in scena. Purtroppo, non sempre lo hanno fatto bene".

Milva, a fianco di Modugno riceve gli applausi del Metastasio nel 1973

Milva ricordò i successivi passaggi da Prato, "Nel 1975, con un concerto di brani brechtiani assieme a Tino Carraro. In scena io e lui. Io cantavo, lui recitava poesie. Con noi, il suggeritore che Carraro voleva sempre con sé. Una mattina in hotel, mi avvisano che il suggeritore era morto. D'un tratto, un ictus. Fu un brutto momento. In teatro ci sentiamo tutti fratelli". E un brutto momento è quello che il teatro e tutto il mondo dello spettacolo vivono ora, per la morte di Milva. Un personaggio col quale Prato ha vissuto un periodo di grandeur culturale che di fatto inaugurò la lunga stagione di primato del teatro pratese. Grazie anche a lei, Jenny delle spelonche-Milva.