
Maturità sotto tono Super diplomati in calo "È l’effetto degli anni della lunga pandemia"
L’onda lunga del Covid si fa sentire sui risultati della maturità 2023 appena archiviata. A Prato sono 2030 gli studenti che adesso hanno un titolo di studio in tasca e si stanno gustando le meritate vacanze. Non è stata la maturità delle eccellenze, pochi i 100 sia agli istituti tecnici che ai licei, ma questo non sorprende i dirigenti, comunque soddisfatti delle prove sostenute dai loro studenti. Unica eccezione il liceo Copernico dove sono stati 27 i candidati usciti con 100, sette dei quali hanno conseguito anche la lode, nelle undici classi quinte che hanno sostenuto l’esame nei due indirizzi linguistico e scientifico.
Del resto i maturandi 2023 sono figli degli anni difficili del covid, della dad e delle quarantene: pensare che tutto questo non potesse avere riflessi sulla loro preparazione era pura utopia. A gravare sulle ansie c’è stato anche il ritorno al passato: quello appena concluso è stato infatti il primo esame di stato post pandemia senza facilitazioni. Quindi prove decise dal ministero e commissione con membri esterni. Le nuove regole non hanno comunque intaccato la media del 99,9% di studenti che hanno superato l’esame.
Tra le classi dei record c’è la 5A Rim dell’indirizzo di relazioni internazionale del Dagomari: su sedici studenti ben tre hanno preso il massimo dei voti e due sono riusciti a conquistare la lode. "Un bel risultato per una classe che è arrivata all’esame preparata e con tanta voglia di fare", commenta Marcello Contento, docente di economia aziendale al Dagomari. "È stato un esame che ha lasciato del buono in tutti noi, sia docenti che alunni perché avevamo instaurato un clima di fiducia che ha aiutato i ragazzi ad affrontare le loro insicurezze". Poi c’è la 5DS dell’indirizzo scientifico del liceo Copernico, dove i 100 sono stati otto su 27 studenti.
In generale al liceo Copernico, se si considera che gli studenti delle quinte erano in tutto 234, la percentuale dei cento si attesta intorno all’11,5 per cento, vale a dire che più di uno studente ogni dieci ha ottenuto il massimo dei voti. Anche i sette cento con lode sono sostanzialmente nella media tenuta dal Copernico negli ultimi anni. Il record di cento si è verificato come detto nella classe 5DS, dell’indirizzo scientifico, dove sono stati appunto otto su 27 studenti, ma nella 5AS il risultato è stato notevole con ben tre cento e lode e altri due cento. In tutte le quinte, tranne una soltanto, si è registrato almeno un cento.
Al Marconi i migliori risultati sono stati per l’indirizzo di grafica, ma nessuna eccellenza: "Lo sapevamo che non sarebbe stato facile, quindi siamo soddisfatti dei risultati", aggiunge il dirigente Paolo Cipriani. "Questi giovani hanno avuto a che fare con la pandemia quindi non si può pretendere una preparazione uguale a studenti che hanno fatto cinque anni completi".
Al liceo Brunelleschi ci sono stati cinque 100 di cui uno con lode, mentre al liceo Livi i 100 sono stati due al linguistico, due allo scientifico, quattro al biomedicale e ben cinque con una lode all’Esabac che permette con un solo esame di ottenere due diplomi, italiano e francese.
"Ci sono dei ragazzi premiati con la lode per l’impegno che hanno avuto durante i cinque anni delle superiori – spiega la dirigente del Livi-Brunelleschi Mariagrazia Ciambellotti –. Non è facile ottenerla, basta un solo anno e una sola materia senza il massimo dei voti che la lode non viene riconosciuta, quindi bravi. Sono stati migliori i risultati dei percorsi Esabac e biomedicale perché c’è una selezione a monte e una migliore qualità di studio".
Diplomata tutta la quinta del liceo San Niccolò: "Era una classe che ha risentito particolarmente di questi anni e lo sapevamo. Siamo comunque soddisfatti perché tutti hanno ottenuto il diploma e con voti più alti di quello che ci aspettavamo", conferma la preside Mariella Carlotti. Bene anche il Convitto Cicognini: due 100 e lode per gli alunni del liceo classico e due per l’Europeo.
Silvia Bini