REDAZIONE PRATO

Ma gli avvocati pensano alla diffida "Giudice di pace, serve soluzione"

L’Ordine ha riunito il consiglio per prendere provvedimenti. "Non vediamo riaperture in tempi rapidi"

Ma gli avvocati pensano alla diffida "Giudice di pace, serve soluzione"

Un incontro disteso e sereno che, però, non è bastato all’Ordine degli Avvocati che ieri pomeriggio hanno riunito il consiglio per capire come muoversi e intervenire per far riaprire l’ufficio decreti ingiuntivi del giudice di pace prima possibile. "Stiamo pensando a qualcosa di più forte – ha commentato Marco Barone, presidente dell’Ordine degli avvocati che ha preso parte al vertice con il capo di gabinetto del Ministero, Alberto Rizzo – Vogliamo presentare una vera e propria diffida nei confronti del Ministero perché venga reintegrata la pianta organica del giudice di pace. Se poi il Ministero non dovesse rispondere, si passerà al giudizio amministrativo, al Tar. Abbiamo dato mandato a un amministrativista di studiare la fattibilità dell’operazione. Ben vengano i sette nuovi funzionari ma non bastano. La coperta non è corta, è inesistente". Secondo gli avvocati pratesi, che sono coinvolti nelle vicenda in quanto il funzionamento della giustizia si riflette sul loro lavoro, un primo passo con la visita di Rizzo è stato fatto ma questo non basta a risolvere i problemi del giudice di pace di cui "non si è neppure parlato durante l’incontro", ha detto Barone. "I sette funzionari sono stati così assegnati – spiega ancora Barone –: cinque al tribunale e due in Procura. Uno dei cinque sarà poi spostato al giudice di pace dalla Corte di Appello o dal tribunale in via straordinaria. Questo vuol dire che fra sei mesi o un anno, se ne andrà via e si ritornerà al solito problema. Senza considerare che una persona non basta perché fra pochi mesi un altro funzionario di quelli ora in servizio andrà in pensione e quindi torneranno a essere gli stessi quattro che sono ora. Non si può lavorare con quattro persone sulle 15 previste. E’ ridicolo. Bisogna che venga rivisto l’organico nella sua interezza".

Gli avvocati stanno vagliando le strade da percorrere per "salvare" il giudice di pace. "Con questi numeri non vedo prospettive nel breve termine – conclude Barone – L’incontro con Rizzo è stato costruttivo e ha offerto uno spiraglio importante ma non vedo speranze di riattivare l’ufficio decreto ingiuntivi in tempi brevi. Come Ordine ci piacerebbe offrire una soluzione percorribile, ma noi che poteri abbiamo?".

Soddisfatto della visita del capo di gabinetto, invece, è stato il segretario della Cgil Walter Vizzini. "Almeno si è visto qualcuno", ha commentato il sindacalista che da anni si batte perché la pianta organica del tribunale venga adeguata ai reali carichi di lavoro. "Finalmente si è ragionato sui numeri – ha aggiunto – durante un incontro che è stato molto tecnico". Vizzini non ha partecipato in quanto si trattava di un "incontro istituzionale", ma è stato messo al corrente di quanto è stato detto. "Intanto prendiamo questi sette funzionari sperando che si riescano a colmare le lacune del giudice di pace, poi si starà a vedere se questa collaborazione andrà avanti". E insiste: "Mi auguro che per una volta le rassicurazioni che ci sono state fatte vengano rispettate – e che Prato non sia sempre la Cenerentola del distretto giudiziario toscano. La buona notizia è che verrà fatta la revisione della pianta organica, come chiedo da anni. L’esperienza ci insegna, però, che bisogna aspettare a vendere la pelle dell’orso prima di averla a disposizione".

Laura Natoli