REDAZIONE PRATO

L’ultima messa di don Aiazzi. La chiesa dei Ciliani strapiena: "Il mio cuore resterà sempre qui"

Il sacerdote novantenne lascia la parrocchia dopo 64 anni. Tanta gente alla messa per salutarlo "Ho fatto il prete con entusiasmo e impegno. Quando arrivai non c’erano nemmeno le strade".

Chiesa del Sacro Cuore gremita, ieri sera, per la messa di saluto di don Vittorio Aiazzi che a 90 anni, dopo ben 64 di permanenza, lascia la parrocchia dei Ciliani. La celebrazione si è aperta con i saluti dei fedeli e delle associazioni che operano al Sacro Cuore: tutti hanno ringraziato il sacerdote per il servizio svolto in questi anni durante i quali tutta la città è profondamente cambiata. "Caro don Vittorio – hanno detto i fedeli – lasci una chiesa che hai costruito partendo dal nulla. La tua porta è stata sempre aperta e non possiamo che ringraziarti per il ministero svolto, insieme ai collaboratori che a vario titolo ti hanno affiancato, da don Carmelo alle suore Domenicane del Santo Rosario". In chiesa c’erano tutti i bambini e i giovani del catechismo, le associazioni, gli anziani, le tante coppie che don Vittorio ha sposato negli anni. In chiesa anche l’onorevole Erica Mazzetti (FI).

La messa è stata concelebrata da don Luca Rosati il quale, al termine, ha proposto un curioso ricordo degli anni trascorsi a fianco di don Vittorio (è stato economo della curia fino al 1996, ndr) e la "pratesità" che ha sempre legato i due. Don Vittorio ha fatto l’omelia con un po’ di emozione ma guardando sempre alla parrocchia come "centro della vita" di un sacerdote. "Ho fatto il prete – ha detto – con entusiamo. Ci sono riuscito ad essere davvero prete? Non lo so perché solo Dio può fare tante cose. Io ce l’ho messa tutta e il mio cuore è qui con voi e questa chiesa è il punto centrale del mio sacerdozio. La parrocchia è il centro della nostra vita". Don Aiazzi ha ricordato i passaggi importanti della sua presenza ai Ciliani: arrivò il 14 novembre 1959 quando non c’era ancora la chiesa.

"Non c’erano nemmeno le strade – ha sottolineato – solo campi. Trovai le suore ad accogliermi: Gaetana, Armanda, Agnese e Caterina. Poi iniziarono i lavori della chiesa consacrata il 18 ottobre 1964 da monsignor Fiordelli". E piano piano la città di Prato cresceva: "Durante i miei anni in curia ho visto nascere ben 15 nuove chiese, la popolazione aumentava, arrivavano tanti lavoratori dal meriodione e poi c’è stato lo sviluppo degli anni Ottanta, proprio in quel periodo abbiamo installato l’organo, strumento al quale sono molto legato".

Don Aiazzi ha gestito per circa 15 anni il cinema teatro Borsi, salvando migliaia di manifesti e macchine per la proiezione dei film che via via le parrocchie dismettevano. Ha fondato anche la Comunità Viva dove si trasferirà, nei prossimi giorni, per il meritato riposo.

Al termine della messa don Aiazzi ha ricevuto doni di arte sacra (è anche un appassionato di storia). E ovviamente tanti applausi.

M. Serena Quercioli