REDAZIONE PRATO

L’ospedale diffuso. Strutture di comunità: come saranno potenziati i servizi sul territorio

Case, nosocomi e centrali operative per riorganizzare l’assistenza col Pnrr. Distretto di San Paolo più vicino: a breve l’aggiudicazione dei lavori.

L’ospedale diffuso. Strutture di comunità: come saranno potenziati i servizi sul territorio

In origine è stato concepito come ospedale per acuti, nato con due difetti: troppo piccolo per le esigenze di un bacino di utenza di oltre 250mila abitanti e soprattutto senza una rete indispensabile di servizi socio-sanitari sul territorio. Nel decimo compleanno la buona notizia è che, oltre a ridisegnare la sua vocazione a presidio con specialistiche di alto livello e tecnologia all’avanguardia in campo diagnostico e chirurgico, esiste una mappa per la creazione di quelle strutture intermedie, attese invano nei due lustri precedenti e che permetteranno ai cittadini di non andare a gravare su ospedale e pronto soccorso. Un’opportunità colta da Regione Toscana e da Asl Centro grazie ai fondi Pnnr. Gli sviluppi futuri ospedale-territorio sono stati tracciati dall’ingegner Gianluca Gavazzi, direttore dell’Area manutenzione e gestione investimenti dell’Asl. La provincia pratese potrà contare sulle case di comunità a Vaiano, Montemurlo, Misericordia e Dolce (Prato), Poggio a Caiano, San Paolo e su due ospedali di comunità al Misericordia e Dolce e a La Melagrana. Ci saranno anche due Centrali operative territoriali (le Cot 1 e 2). "Si tratta di progetti per i quali abbiamo firmato i contratti a fine settembre – spiega Gavazzi – Tutta la riorganizzazione dovrà essere ultimata entro il 2025". Una riorganizzazione che vedrà in prima linea la Società della Salute con la direttrice Lorena Paganelli. "Le opere più avanti – prosegue l’ingegnere – sono le Centrali, che devono essere consegnate nell’aprile 2024. Poi sarà la volta dell’inizio della realizzazione delle case di comunità di Vaiano (a fine novembre) e del Misericordia e Dolce (a metà novembre). Entro la fine dell’anno dovranno partire i lavori per tutte le strutture". Per quanto riguarda il distretto di San Paolo, finanziato in parte coi fondi ex articolo 20 (edilizia sanitaria), Gavazzi fa sapere che "si stanno facendo le ultime verifiche: l’aggiudicazione dei lavori dovrebbe essere entro fine mese". "Eppure – riconosce il sindaco Matteo Biffoni – il Santo Stefano, pur dandoci dei pensieri per il numero di letti e per la pressione sul pronto soccorso, si è rivelato un presidio straordinario durante la pandemia. Un luogo che cresce e si adatta alle esigenze della città e che presto sarà ampliato con la palazzina esterna, sollecitata anche dalla amministrazione per migliorare il sottodimensionamento". Per Simone Faggi, vicesindaco, "il piano per il futuro potrà garantire nei prossimi tre anni una riorganizzazione dei servizi socio-sanitari restituendo all’ospedale la funzione pensata inizialmente". A proposito di futuro la Fondazione Sandro Pitigliani ha premiato il video vincitore del concorso "Hackaton 2033: l’ospedale tra 10 anni".

Sa.Be.