
"Abbiamo fatto diversi voli assieme. Venezia, Napoli...Era un piacere. Francesco era un pilota esperto. Aveva fatto il brevetto alla scuola di volo di Massa. Francesco era un amico...". Mauro Antongiovanni, istruttore di ultraleggeri a Viareggio, ed esaminatore, conosceva bene Nencini. "Aveva anche una casa a Viareggio, così ogni tanto passava dal mio campo. Era sempre un piacere vederlo", mastica dolore, Antongiovanni. Guarda le foto del luogo della tragedia, azzarda qualche ipotesi da esperto del settore.
"E’ vero che Francesco comiciava ad avere la sua età, e che con l’età i riflessi non sono sempre perfetti. Ma lui era in forma. Quello che ha inciso in maniera nefasta – secondo me – è il fatto che forse è decollato contro il sole. Ora ci saranno indagini approfondite da parte dell’Enac, ma penso di sbagliarmi di poco. Ho visto dove era posizionato il relitto, ho visto dove sono i cavi. Nel decollo l’elicottero, a differenza degli aerei chiaramente, si alza in verticale. Io temo che lui sia decollato, in maniera magari un po’ troppo spensierata proprio per la voglia di volare, con il sole che collimava sulla prua prendendo il primo cavo". La passione per il volo di Nencini si declinava anche in una grande cura per il suo mezzo. "Francesco era quasi maniacale nell’attenzione verso il proprio velivolo. Lo teneva in condizioni perfette", aggiunge Antongiovanni. Quanto all’esperienza, "volava da molti anni. Aveva una licenza per elicotteri più importanti, a 4 posti. Insomma, non era certo uno sprovveduto".
Torna sul dramma, prova a dare una spiegazione. "Vede, il problema è anche che ultimamente ci sono stati giorni di pioggia, giorni non adatti a volare. Purtroppo le prime giornate di bel tempo, di sole, sono quelle che fregano. Sono quelle che incidono più di tutto sugli incidenti aeronautici. Dopo molta inattività per brutto tempo, c’è voglia di decollare, e a volte è un attimo, per spensieratezza, essere anche un po’ più distratti".
Maristella Carbonin