
Il sorriso aperto e lo sguardo che sembrava scrutare e guardare oltre, in orizzonti che sapeva vedere e cogliere prima degli altri. Le capacità imprenditoriali di Marco Gramigni, scomparso ieri all’età di 77 anni a seguito dell’aggravamento delle sue condizioni di salute, erano intrecciate e tessute con le altre sue doti riconosciute da tutti: l’umanità, l’equilibrio, la bonarietà, gli interessi culturali e sociali che lo hanno reso protagonista indiscusso e punto di riferimento in molti ambiti cittadini. Quella città, Prato, per la quale Gramigni, da imprenditore, nutriva una passione speciale e verso la quale guardava con una visione ampia ed aperta. La sorte ha voluto che se ne sia andato a un anno esatto dalla scomparsa di un altro grande industriale del distretto pratese qual è stato Piero Bellucci.
La città di Malaparte si è svegliata orfana di un altro personaggio che ha contribuito col suo impegno e la sua dedizione alla costruzione di Prato come appare oggi. Gramigni incarnava la pratesità pura come imprenditore lungimirante e cittadino impegnato in prima persona nella crescita sociale e culturale del territorio. Non a caso Gramigni ha ricoperto incarichi associativi e di rappresentanza importanti e delicati all’interno di Confindustria Toscana Nord. Contitolare del lanificio Caverni & Gramigni, è stato vicepresidente dell’allora Unione Industriale Pratese, per più mandati, nei bienni 1991-1992, 2002-2003 e 2006-2007. Intenso e continuativo anche il suo impegno nel consorzio Pratotrade. Gramigni non si risparmiava in tante altre attività al di là di quella lavorativa. E così lo si trova socio nell’Associazione Ex Allievi dell’Istituto Buzzi e socio della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. Ha ricoperto incarichi anche nella Fondazione Museo del Tessuto, nel Politeama Pratese (membro del cda in carica), nella Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica "Francesco Datini" e nella Camerata Strumentale Città di Prato. Socio del Lions Prato Host, dell’Accademia della cucina, del Cenacolo, del Gruppo Bibliofili, si è sempre dedicato con grande passione ad attività ricreative e culturali, con preferenza per la gastronomia. In silenzio ha praticato buone opere verso i bisognosi ed i poveri, senza mai fare clamore.
Tante le reazioni di cordoglio e di incredulità alla notizia della sua morte. Fra i primi messaggi quello del sindaco Matteo Biffoni e dell’assessore alla cultura Simone Mangani. "Se ne va un uomo che ha fatto dell’impegno il tratto distintivo della sua vita", dicono. "Ha mosso i primi passi nel lanificio di suo padre per poi diventare un imprenditore capace e dalla mente aperta, protagonista attivissimo della vita sociale e culturale della nostra città. Lo ringraziamo per la costante vicinanza e partecipazione che ha sempre dimostrato per il Politeama". I soci di Confindustria Toscana Nord lo ricordano attraverso le parole del vicepresidente Francesco Marini.
"Gramigni era stimato e apprezzato come imprenditore e come uomo", commenta. "La sua capacità di porsi in sintonia con l’interlocutore ne faceva un collega con cui era facile dialogare e, per molti, un amico su cui si poteva contare". Per l’associazione di via Valentini, Gramigni "incarnava una figura di imprenditore pratese perfettamente inserito nella città in tutti i suoi aspetti e nelle sue molteplici attività, sempre disponibile e pronto a vedere il lato positivo e costruttivo di persone, idee, progetti", chiosa Marini. Per questo motivo "mancherà a moltissime persone, a Prato e in associazione". "Per noi che siamo arrivati da oltre quindici anni in Confindustria - ricorda Sandro Ciardi, titolare di Dinamo - è stato di esempio per la passione e la dedizione che sapeva mettere nella vita associativa. Non potrò mai dimenticare la sua grande passione per la nostra città". Marco Gramigni Lascia la moglie Sandra e le figlie Francesca e Giuditta. Il funerale sarà officiato oggi alle 15 da don Mauro Rabatti nella chiesa di Santa Lucia.
Sara Bessi