REDAZIONE PRATO

L’ictus, la cura, il recupero record A 94 anni torna a casa dopo 6 giorni

La vicenda a lieto fine di una donna arrivata in pronto soccorso con difficoltà motorie e di parola. Alba Caruso (neurologa del Santo Stefano): "Affrontare correttamente la fase acuta fa la differenza"

Colpita da un ictus a 94 anni, in pochi giorni riesce a recuperare tutte le forze e a tornare a casa sana e salva. E’ l’incredibile quanto bella storia di una signora pratese che, nonostante l’età assai avanzata, appena sei giorni dopo il ricovero in ospedale è potuta tornare a riabbracciare i suoi cari. A essere decisivi sono stati la tempestività e il lavoro di squadra dell’equipe medica del Santo Stefano (che nel caso della neurologia d’urgenza viene chiamata stroke team). "Il tempo e il trattamento tempestivo sono i fattori che giocano un ruolo fondamentale per il trattamento dell’ictus cerebrale", spiegano gli esperti dell’ospedale nel commentare la vicenda. Secondo quanto appreso, la paziente di 94 anni si è presentata al pronto soccorso nei giorni scorsi a causa della difficoltà a muovere gli arti e a parlare. Dopo una diagnosi di ictus ischemico, l’anziana è stata subito sottoposta a trombolisi sistemica, un trattamento che permette, se praticato nell’arco di poche ore dall’insorgenza dei sintomi, la dissoluzione del trombo. Dopo qualche ora, la donna ha presentato un completo recupero dei sintomi, è stata ricoverata in Neurologia e dopo solo sei giorni dimessa. "E’ un caso clinico rappresentativo", dice Alba Caruso, neurologa del Santo Stefano. "La paziente, nonostante l’età, prima dell’evento era in ottime condizioni di salute e autonoma. Affrontare correttamente e rapidamente la fase acuta e misurare la degenza rispetto alle caratteristiche della paziente ha determinato il buon esito del caso". La paziente ha recuperato la mobilità degli arti e l’uso della parola rientrando a casa con il pieno recupero della propria autonomia. L’ospedale Santo Stefano è da anni impegnato nella diagnosi e cura dell’ictus, ricoverando circa 600 pazienti all’anno. I trattamenti della fase acuta vengono effettuati in stretta collaborazione con il 118, il pronto soccorso, la neurologia, la radiologia di Prato e la neuroradiologia interventistica di Firenze.

Nell’Asl Toscana Centro è attivo lo Stroke System (rete ospedaliera per la cura dell’ictus) coordinato da Pasquale Palumbo, che lavora in sinergia ed in stretto collegamento con il gruppo regionale e con le associazioni nazionali ed internazionali Isa (Italian Stroke Association) ed Eso (European Stroke Association). Nei diversi ambiti territoriali sono attive collaborazioni e iniziative con Alice (associazione Lotta all’Ictus cerebrale) in rappresentanza dei pazienti e delle famiglie. "Questo episodio è emblematico di come stanno cambiando le prospettive di vita dei pazienti anche in maniera indipendente dall’età", sottolinea Palumbo. "La nostra rete ictus, presente su tutto il territorio aziendale dell’area centro della Toscana sta dando prove di efficienza e competenza".