Libri, convegni, racconti La fortuna di Malaparte

Sabato alle 17,30 a Coiano la presentazione del volume di una studiosa tedesca. A dimostrazione che in tutto il mondo l’interesse per Curzio resta altissimo

Quando mi capita, qui a Prato, di raccontare che all’estero si fanno convegni su Malaparte e si pubblicano libri in inglese e in francese, non posso fare a meno di notare certi sorrisetti di compatimento, come se invece di un genio letterario del Novecento europeo si parlasse dell’ultimo scrittorello di provincia. Ecco allora l’ennesima smentita per gli increduli. Sabato alle 17,30, nel giardino della Gualchiera di Coiano verrà presentato, alla presenza dell’autrice e dell’editore, l’ultimo libro di Sabine Witt, scritto in tedesco e pubblicato in Germania. Titolo: "Curzio Malaparte. Autobiographisches Erzählen zwischen Realitatät und Fiktion" ("La narrazione autobiografica tra realtà e finzione"). Ma c’è di più: in realtà si tratta della seconda edizione riveduta di un libro già uscito nel 2002, a riprova che in Germania si legge Malaparte, eccome. Per fortuna, da noi, a darci una mano interviene ogni tanto qualche fiorentino, come lo scrittore Marco Vichi, autore della fortunata saga del Commissario Bordelli, che ha inteso rendere un omaggio a Malaparte facendolo intervenire come protagonista nel suo racconto ’Natale di guerra’, dove Curzio riferisce un episodio della Napoli liberata che aveva deciso di escludere, per la sua crudele ripugnanza, nel romanzo "La Pelle". Per saperne qualcosa di più, bisogna ovviamente leggere Vichi, oltre a Malaparte. Ma se Malaparte riesce a richiamare l’attenzione di scrittori contemporanei tradotti in tutto il mondo a me pare che per Curzio sia finalmente giunto il momento di riscrivere il famigerato ’canone’ della letteratura del Novecento codificato nei manuali scolastici (dove il suo nome, com’è noto, non compare quasi mai), e di farlo studiare nei nostri licei al pari di Dante e di Pasolini, di Manzoni e di Calvino. Spero di riuscire a vedere quel giorno.

Walter Bernardi

Presidente dell’associazione Curzio Malaparte

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