Scuola. Al via le prime lezioni a distanza causa Covid

Succede per due classi dell’istituto Hack di Montemurlo. Circa 200 in tutta la provincia gli studenti in isolamento, dieci classi decimate

Un computer

Un computer

Prato, 14 ottobre 2020 -  Sono circa 200 gli studenti in isolamento e più di una decina le classi smembrate dal Covid. Numeri che salgono di pari passo all’aumento dei contagi, che colpiscono anche il mondo della scuola impreparato alla didattica a distanza. Telecamere e collegamenti diretti tra classe e alunni a casa sono la rarità.

Va controcorrente il comprensivo Margherita Hack di Montemurlo che promette di riuscire a mettere in atto la didattica a distanza in tempi da record per due classi finite in isolamento dopo che un’insegnante è risultata positiva al tampone. La preside, Maddalena Albano, in accordo con il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, ha attivato tutte le procedure necessarie: le famiglie coinvolte sono già state informate dell’imminente attivazione della didattica a distanza. E’ pronto anche il conservatorio San Niccolò che ha installato in ogni classe una microcamera per collegarsi con bambini e ragazzi a casa: "Abbiamo tutti i supporti tecnologici necessari per attivare la didattica a distanza in caso di bisogno", conferma la preside Mariella Carlotti. Molte scuole sono ancora lontane da questo traguardo: al Marconi sono in corso lavori per 60.000 euro per migliorare la connessione dell’istituto, mentre altre, come il liceo Livi, hanno iniziato a collegare le aule in rete. Oltre ai supporti tecnologici - quindi computer e tablet - servono competenze e password protette per garantire la privacy degli studenti connessi. I presidi sono in prima linea: l’obiettivo è poter seguire le lezioni in tempo reale ovunque ci si trovi. Però la realtà è, al momento, ben lontana e parla di istituti ancora in attesa dei fondi ministeriali che sarebbero dovuti servire per acquistare tablet, pc, libri e divise da dare in comodato d’uso a chi è in difficoltà. I fondi non ci sono, le liste di studenti senza computer invece sono molto lunghe.  

Silvia Bini