"Alla Retaia in questi giorni sembrava d’essere in corso Mazzoni". Parole del segretario Cai di Prato, Pompeo Magnatta, che testimoniano la riscoperta della Calvana da parte dei pratesi (e non solo). Dopo due mesi di lockdown, con il centro e le ciclabili affollate, e il mare che rappresenta ancora una incognita nonostante le riaperture, anche per i prezzi, in tanti preferiscono passare i fine settimana camminando verso Poggio Castiglioni o la Retaia per fare attività fisica e cercare un po’ di tranquillità. Chi pensava di ritrovarsi a fare passeggiate in solitaria però non aveva fatto i conti con la riscoperta dei sentieri della Calvana, presi letteralmente d’assalto da migliaia di pratesi.
"Dopo due mesi di quarantena le persone si sono scatenate – racconta Magnatta – Noi stessi siamo rimasti sorpresi. Le presenze in Calvana si sono decuplicate. Come Cai contiamo 1400 soci, quindi vedere così tante persone sui monti ci ha stupito, ma ci rende anche orgogliosi. E’ bello che la nostra natura venga riscoperta in questo modo". Il Cai sta aggiornando le varie mappe dei sentieri, anche alla luce delle eventuali frane o di percorsi bloccati. Inoltre i soci stanno ricevendo le segnalazioni da parte degli escursionisti per andare a pulire i punti più battuti.
"Il movimento è in netta ripresa – prosegue Magnatta – Oltre alla Calvana anche il Montalbano è molto battuto e lo stesso vale per il parco dell’Acquerino. Purtroppo gli sponsor sono sempre più rari per finanziare le nostre attività sui singoli sentieri, ma l’impegno dei volontari non manca mai".
Camminare sui sentieri comunque può comportare rischi e contrattempi. Da qui l’invito da parte del Cai ad affrontare i percorsi in sicurezza: "Avere un’assicurazione contro gli infortuni è molto importante – conclude Magnatta – Iscriversi al Cai costa 55 euro l’anno e garantisce il soccorso alpino e proprio l’assicurazione contro gli infortuni per tutte le attività ufficiali che organizziamo. E’ necessario essere prudenti".
La riscoperta della Calvana è stata notata anche in Comune, tanto che l’assessore Marchi sta pensando di investire nella promozione dei cammini di Prato parte delle risorse avanzate per la mancata organizzazione di manifestazioni estive.
In particolare si parla di circa 50mila euro, che si vanno ad aggiungere ai 15mila investiti per la manutenzione e la promozione della via della Lana e della Seta.
"Per il turismo pratese quello dei cammini è un settore che può portarci grande visibilità – spiega Marchi – Il Cai fa un lavoro prezioso e noi vogliamo che i sentieri siano sempre più visibili e sistemati. Per la via della Lana e della Seta abbiamo da poco firmato una convenzione con la città metropolitana di Bologna, con i Comuni della vallata, quelli dell’appennino emiliano, Sasso Marconi e Casalecchio di Reno. L’investimento in promozione e manutenzione è triennale. E nel 2021 e 2022 saranno stanziati almeno 10mila euro l’anno".
L’amministrazione comunale sta però pensando anche a un nuovo sistema di promozione del territorio: "L’idea è quella di realizzare due nuovi sentieri – conclude Marchi – Uno sulla riva destra del Bisenzio e uno sulla riva sinistra. Il percorso arriverà fino in vallata e ci consentirà di non essere esclusivamente una mèta di passaggio. Tutt’altro, avremo l’opportunità di trattenere i turisti e fargli visitare la città. Avremmo voluto inaugurare i due nuovi sentieri già per la fine del 2020 ma purtroppo il Covid ha rallentato i nostri progetti". Non ha frenato però la voglia dei pratesi di riappropriarsi della libertà di vivere la natura delle colline. In un’estate piena di incognite, tra protocolli di sicurezza, distanziamento sociale e prezzi in salita sul litorale, il trekking appare come la soluzione migliore, ed economica, per godersi la stagione senza ulteriore stress.
Stefano De Biase