Le invenzioni dell’azienda Bindi fanno raddoppiare il fatturato 2020

I titolari della ditta di Oste hanno donato un defibrillatore al Comune. Tra i progetti le griglie per l’Alta Velocità

Nei momenti di crisi l’ingegno e la volontà sono grandi ancore di salvezza. Ne è un esempio la ‘Bindi Service’ attiva dal 1986, prima nella sede di via Udine e adesso in via Rossini. Oggi l’azienda, fondata dal patron Giorgio Bindi e guidata insieme alla moglie Cristina e alla figlia Marina, ha 16 dipendenti e un fatturato che negli ultimi anni è pressoché raddoppiato, toccando quota 4,6 milioni di euro nel 2020. Una vera e ‘propria azienda a servizio delle aziende’ prevalentemente del distretto tessile pratese, ma anche di quello di Biella e Como. La ditta nel tempo ha modificato la propria natura di fornitrice di materiali convenzionali in una sorta di Eldorado dei ricambi: oggi aiuta le aziende nella ricerca di pezzi, modifiche, lavorazioni e personalizzazioni di ambienti di lavoro, macchinari e quant’alto. Tutto partì 35 anni fa da un’officina che sostituiva pneumatici ai muletti e carrelli elevatori. L’attività esiste ancora, ma grazie all’intuito di Giorgio Bindi, è stata affiancata da altri servizi conto terzi: le aziende chiedono, fanno presente un problema e la Bindi trova la soluzione. Tra i progetti l’azienda montemurlese – i titolari hanno donato al Comune un defibrillatore semiautomatico – ci sono anche le griglie in vetroresina per le gallerie dei treni ad alta velocità Firenze-Bologna.

Silvia Bini