
Firme eccellenti e una lettera di profonda stima e solidarietà per Cristiana Perrella, l’ormai ex direttrice del Pecci. "Supporto, apprezzamento e condivisione" per l’idea di museo che è stata portata avanti in questi anni, "stupore e amarezza" per il modo in cui quell’esperienza si è conclusa. Così in una lunga lettera critici d’arte, attori, registi, scrittori, direttori di museo, accademici, galleristi e appartenenti al mondo della cultura hanno voluto esprimere la loro solidarietà a Perrella, il cui incarico è stato revocato lo scorso 8 ottobre dal consiglio d’amministrazione presieduto da Lorenzo Bini Smaghi. Tra i primi firmatari della lettera, che ad oggi ha ricevuto un’ottantina di adesioni, ci sono il critico Achille Bonito Oliva, l’architetto Stefano Boeri, gli artisti Monica Bonvicini, Enzo Cucchi, Giuseppe Penone, Francesco Vezzoli, gli scrittori Claudia Durastanti, i pratesi Edoardo Nesi e Sandro Veronesi, i filosofi Emanuele Coccia e Stefano Velotti, lo storico dell’arte Tomaso Montanari, i registi Michelangelo Frammartino e Giovanni Veronesi, un altro pratese, la fotografa Letizia Battaglia, ma anche personalità appartenenti al mondo dei media e del cinema come Valeria Solarino e Serena Dandini. In questi anni, si legge nella lettera, il Centro Pecci è diventato "un’eccellenza nel panorama delle istituzioni italiane dedicate al contemporaneo, un luogo di pensiero e di produzione cultural di respiro internazionale aperto ai dibattiti più urgenti del nostro tempo e alle forme d’arte più innovative" e un "generatore di domande, di ricerca, di relazioni e di dialogo piuttosto che un centro mostre". Merito, dicono gli esponenti del mondo della cultura, della ex direttrice Cristiana Perrella che "è riuscita a dare identità, forza e credibilità a un’istituzione la cui storia ha conosciuto diversi momenti di crisi", muovendosi con "chiarezza e visione, creatività e capacità professionale. Un merito che va riconosciuto anche per quella che era l’idea alla base delle scelte fatte dalla ex direttrice".
"Una cosa è certa - concludono i firmatari della lettera - il museo del futuro sarà un museo diverso da come l’abbiamo conosciuto finora. Oggi anche solo affermare di voler tornare ai vecchi fastì suona inappropriato e fuori tempo. Piuttosto che guardare nostalgicamente indietro per cui ci vuole un manager e non un curatore per dirigere un museo, occorre immaginare nuovi formati, nuove alleanze e una nuova capacità di rispondere in modo creativo alle urgenze della nostra epoca". Stamani in palazzo comunale sul caso Pecci si riunirà la commissione di controllo e garanzia presieduta da Leonardo Soldi. Altro materiale di dibattito, queste firme e queste parole.