
La campagna vaccinale è ormai entrata nel vivo, ma la vera apertura a tutti i cittadini scatterà il 3 giugno. E’ la data scelta dal generale Figliulo per partire con la vaccinazione di massa senza più fasce d’età o categorie. "Siamo in attesa delle direttive dalla Regione per capire come organizzarci sul territorio", spiega Lorena Paganelli, direttrice della Società della Salute. "Ancora il decreto non è arrivato, quindi non sappiamo come dovremo procedere. Al momento siamo comunque in grado di ampliare l’offerta. Facciamo sui duemila vaccini al giorno nei due hub della provincia e nei distretti periferici, ma potremmo arrivare anche a 2500. Fare più di così sarà difficile, il nodo resta quello del personale che comunque sta dando una dedizione totale. L’importante è che passi lo stesso messaggio: vaccinarsi è importante e sicuro al di là delle carenze organizzative che vengono sempre sottolineate".
Per ora, quindi, si procederà come è stato fatto fino a ora, con le prenotazioni da effettuare sul portale della Regione e le vaccinazioni negli spazi che sono a disposizione. Certo è che la vaccinazione di massa – se dovessero davvero arrivare i vaccini in quantità massiccia – dovrà passare da una revisione dell’organizzazione esistente, che ha come limite il tetto delle 2500 iniezioni al giorno. "I nostri hub sono più che sufficienti per sopportare i numeri attuali, ne abbiamo avuto la dimostrazione in questi giorni dedicati agli open day", dice l’assessore comunale alla Salute Luigi Biancalani. "Si sono verificate le solite code agli ingressi, purtroppo inevitabili. Se però dovesse arrivare una quantità maggiore di sieri, allora dovremmo pensare a come riorgarnizzarci. Soprattutto si aprirà il problema legato al personale". Nei giorni scorsi i vertici dell’Asl e lo stesso Biancalani sono andati in avanscoperta, alla ricerca di spazi papabili qualora si decidesse di aprire un terzo hub vaccinale in provincia. "Abbiamo visionato diverse palestre e il pattinodromo – spiega Biancalani –, ma anche aziende private al Macrolotto. Sono tutte ipotesi da valutare anche perché, ripeto, al momento stiamo vaccinando tantissimo con circa 1500-1800 somministrazioni al giorno che possono arrivare a 2500. Se si fosse messi nelle possibilità di superare questo limite dovremmo trovare un’alternativa. C’è poi da valutare l’impatto che i medici di medicina generale avranno sull’organizzazione attuale visto che è possibile che siano in grado di vaccinare direttamente nei propri studi. La situazione è ben diversa da qualche mese fa. Ma ripeto: sono solo ipotesi perché dalla Regione finora non è arrivata nessuna indicazione anche se la campagna di massa dovrebbe partire fra tre giorni".
I medici di famiglia potrebbero vaccinare nei propri ambulatori gestendo direttamente le agende mentre gli odontoiatri potrebbero essere impiegati negli hub per sopperire alla mancanza di personale. Due strade che potrebbero dare una bella sterzata alla campagna, sempre che ci sia disponibilità di dosi.
"Stiamo facendo il massimo e le potenzialità potranno aumentare al massimo di cento persone al giorno sia al Pegaso che al Pellegrinaio Novo", aggiunge Giuseppe Vannucchi, responsabile del hub all’ex Creaf. "Non possiamo andare oltre. Qui al Pegaso 2 stiamo facendo un migliaio di somministrazioni al giorno, possiamo aumentarle fino a 1200 ma non di più. Se da un lato ci sono i vaccini, dall’altro manca il personale. I prossimi tre mesi saranno determinanti". Vannucchi traccia un bilancio degli ultimi giorni di open day. "Non c’è stata una grandissima affluenza – confessa – Purtroppo c’è diffidenza verso Astrazeneca. Abbiamo avuto un terzo delle adesioni rispetto a quelle che erano le possibilità".
Laura Natoli