La startup che torna a Prato dalla Silicon Valley

Awhy ha vinto un bando del Comune e presto aprirà una sede in città: "Inviteremo i ragazzi a crearsi un futuro con le proprie mani" . .

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Dal Dagomari a San Francisco, passando da Bologna e Barcellona, per poi tornare a Prato. E’ il percorso di crescita della startup Awhy, che vede come protagonisti i due giovani pratesi Arafin Nabil ed Emanuele Pucci, rispettivamente 27 e 26 anni, che hanno appena vinto il bando del Comune di Prato che li porterà a trasferire la loro attività di nuovo in città. All’interno del fondo non ci sarà solo l’azienda che può contare su un portafoglio clienti di 30 imprese, fra i quali anche Telecom. Ma verranno fornite anche informazioni per tutti quei giovani che vogliono avvicinarsi al mondo dell’impresa e provare ad aprire una startup innovativa.

"A Prato non esiste un luogo dove fare incontrare le start up, scambiare idee e opinioni e fare sinergia", raccontano i due giovani imprenditori. "Se cerchi qualcosa del genere devi andare a Firenze, come d’altronde abbiamo fatto noi, o trasferirti all’estero. In questo fondo che verrà individuato assieme al Comune nelle prossime settimane, stimoleremo i più giovani a crearsi un futuro con le loro mani. E cercheremo di creare sinergie con tutte le realtà toscane, e non solo, che si occupano di innovazione". Il percorso di Nabil e Pucci è iniziato nel 2012 quando vinsero la prima edizione del progetto Eye, il programma di educazione all’etica e all’imprenditorialità promosso dall’associazione Artes che si propone di dare agli studenti delle scuole superiori gli elementi base del fare impresa. Il progetto dei due imprenditori, che avevano creato una macchina per combattere l’evasione e incentivare l’uso degli scontrini, nel 2015 si è poi trasformato in una startup. "Forniamo ai nostri clienti una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale – spiegano Nabil e Pucci – Grazie a un software permettiamo di dare risposta immediata a tutte le domande ripetitive che un’azienda tradizionale potrebbe ricevere dalla clientela". Adesso, grazie al bando del Comune, i due imprenditori tornano con la loro azienda a Prato.

"Vogliamo spiegare ai giovani cosa serve per fare impresa – concludono – E vogliamo anche dargli i giusti contatti per andare fuori Prato, fino alla Silicon Valley". Il Comune, dal canto suo, attraverso lo sportello Europa, aiuterà le varie startup a reperire finanziamenti comunitari, ad accreditarsi tra gli incubatori d’impresa e a partecipare a premi dedicati all’innovazione. "L’obiettivo è partire con il progetto per l’inizio dell’autunno – conclude l’assessore Lorenzo Marchi – Per il Comune è un piano strategico perché da sempre ci si propone di investire nel futuro e quindi nei giovani. Investendo nelle startup costruiamo la città del domani". A fare parte del progetto ci sarà anche l’associazione Artes. "Eye farà crescere i giovani con la giusta etica imprenditoriale", spiegano Luca Taddei e Alfredo Coltelli, coordinatore e presidente dell’associazione. "Poi Awhy darà il suo contributo nell’elaborazione dei nuovi progetti".

Stefano De Biase