
Fino a 120 metri d’altezza sopra la città per intercettare in un raggio di tre chilometri, con foto e video in alta definizione, inizi di incendio o presenze di sospetti piromani. E’ il servizio di prevenzione antincendio effettuato dalla polizia municipale con il drone in dotazione al comando di piazza Macelli. L’idea è nata a inizio agosto, in concomitanza con l’allarme per l’emergenza idrica a causa dei lavori sull’acquedotto. In quell’occasione, mentre tutti erano preoccupati per i possibili disagi derivanti dai rubinetti a secco, la municipale e la protezione civile si sono interrogati sulla possibilità che qualche piromane potesse approfittare della carenza d’acqua per dare fuoco alle colline. Da lì l’idea di affiancare il drone della municipale alle telecamere di videosorveglianza antincendio posizionate in luoghi strategici di Prato e al servizio di prevenzione portato avanti da vigili del fuoco e dai volontari di Vab e Csn. "Il drone ha potenzialità ancora tutte da esplorare", racconta l’assessore alla polizia municipale Flora Leoni. "Il servizio è stato accolto bene da tutto il sistema di prevenzione antincendio perché è stato ritenuto strategico per rinforzare i controlli e diminuire i rischi di roghi". Le zone presidiate dal drone sono quelle pedecollinari. In queste settimane il mezzo si è alzato in volo a Galceti, Monteferrato e Poggio Castiglioni: insomma la zona a maggiore presenza di verde, tra l’altro molto secca a causa dell’assenza di piogge. "A Prato non abbiamo segnalazioni di persone da tenere sotto controllo perché ritenute possibili piromani - prosegue Leoni - ma comunque l’allerta è sempre massima, anche perché col caldo di questo periodo le condizioni sono molto pericolose in caso di rogo". Le altezze massime di volo del drone vengono stabilite dall’Enac. Ci sono zonein cui si può arrivare fino a 120 metri, consentendo di avere un’ampia vista sulla piana, e altre dove al massimo si possono raggiungere i 60 metri. "Alle Cascine di Tavola, ad esempio, siamo nella traiettoria di volo dell’aeroporto di Firenze - spiega l’unico agente della polizia municipale al momento abilitato alla guida del drone - quindi ci sono limiti d’altezza ben precisi da rispettare. Comunque si parla sempre di decine e decine di metri d’altezza, che consentono di vedere bene quello che accade". Fortunatamente in queste settimane in cui il drone è stato utilizzato per la prevenzione antincendio non è stato rilevato e nemmeno la necessità di intervenire per la presenza di persone sospette. "Il servizio andrà avanti almeno fino a metà settembre", aggiunge Leoni. "Anche dalla prefettura è arrivata una richiesta alle forze dell’ordine e alla municipale di effettuare servizi specifici sul fronte incendi. Purtroppo la situazione in tutta Italia è stata molto pesante e quindi è obbligatorio non abbassare la guardia". Ma se il drone non è finora servito a scoprire piromani, lo stesso non si può dire per le altre attività della municipale in cui è stato utilizzato. Il mezzo, infatti, è stato decisivo per verificare reati di tipo ambientale (abbandono illecito di rifiuti), abusi edilizi (sia in appartamenti che in attività produttive) e per svolgere attività di polizia giudiziaria. "Ci auguriamo che il drone non risulti mai necessario per l’attività investigativa antincendio - conclude Leoni - ma comunque essere subito lì e notare immediatamente una sterpaglia che brucia o un vero rogo può fare la differenza".
Stefano De Biase