REDAZIONE PRATO

La rinascita di Manci Da ex detenuto ora è un imprenditore

Dopo 10 annni trascorsi in carcere è stato accolto dai volontari di casa Jacques Fesch gestita dalla Fondazione Solidarietà Caritas

Andare oltre i numeri per conoscere i volti e le storie di chi si è impegnato a rialzarsi per riprendere in mano la propria vita. La Fondazione Solidarietà Caritas presenta il bilancio sociale 2020. Tra i tanti numeri generati e gestiti dal mondo della Fondazione Caritas emerge quello dei centri d’ascolto – mai chiusi, nemmeno durante il lockdown – dove il totale delle famiglie che hanno chiesto aiuto è passato dalle 1094 del 2019 alle 1263 del 2020 con un incremento del 15,4% e con gli italiani in aumento rispetto agli stranieri. In un anno difficile ci sono anche storie di rinascita. "In questa casa sono rinato, posso dirlo senza esagerare: sono rinato". Manci Gezim è un albanese di 33 anni e un terzo della sua vita lo ha passato in carcere. Parla di Casa Jacques Fesch che accoglie i familiari in visita ai parenti detenuti alla Dogaia e permette di avere un alloggio a quei carcerati che, a fine pena o in permesso, hanno trovato un lavoro esterno. "Quali reati mi hanno portato in carcere? Tanti capi di imputazione, anche gravi, non lo nascondo, ma oggi sono una persona diversa e questo lo devo alla Casa Jacques Fesch", dice Manci che adesso ha un lavoro, è addirittura imprenditore, una moglie e una figlia di diciotto mesi. Il giovane albanese ha raccontato la storia della sua rinascita alla presentazione del bilancio sociale della Fondazione Caritas, è stata una testimonianza forte, commovente e utile per capire quanto bene possano fare i progetti di sostegno ai carcerati a fine pena. Jacques Fesch era un criminale francese convertito in carcere, a lui è dedicata la casa aperta da Caritas e gestita dall’associazione Don Renato Chiodaroli insieme al cappellano della Dogaia don Enzo Pacini. Manci Gezim ci arriva nel 2017 quando la casa è in ristrutturazione. Il 33enne sta finendo di scontare dieci anni carcere, una volta fuori deve ricominciare da capo, ma non ha un posto dove andare. Per quelli come lui il rischio recidiva è altissimo: quasi due detenuti su tre che non hanno opportunità, quando sono liberi tornano a delinquere. Gezim viene coinvolto dalla ditta Saccenti nei lavori alla Casa Jacques Fesch e impara il lavoro di muratore. Il lavoro va così bene che decide di mettersi in proprio e aprire una impresa edile dove adesso lavorano nove dipendenti. Di questi, tre sono ex detenuti.