
Pamela Villoresi sarà sul palco del teatro Politeama con ’Guerra e Pace’ il 18 e il 19 gennaio Una nuova produzione titanica ispirata al capolavoro della letteratura russa
Pamela Villoresi non è solo una grande attrice, ma una donna di cuore innamorata incondizionatamente della sua città. Artista poliedrica per aver interpretato ruoli di spessore al cinema, in televisione e soprattutto in teatro, ha ricoperto per cinque lunghi anni il ruolo di direttrice artistica del Teatro Biondo di Palermo.
"Una città che, nel bene e nel male, mi ha conquistato e che continuo a portare nel cuore" tiene a sottolineare Pamela. Con la sua voce cristallina e vibrante quanto quella di un’adolescente, racconta adesso del suo ritorno pieno alle scene che la vedranno impegnata fino al 2029 e che presto la porteranno a indossare i panni di Annette nel lavoro di Luca De Fusco tratto dal romanzo di Lev Tolstoj ‘Guerra e Pace’ in scena al Politeama Pratese (18 e 19 gennaio).
"Un luogo che adoro – sottolinea l’attrice – e che sotto la direzione di Beatrice Magnolfi è diventato sempre più epicentro, punto di coagulo ed espressione della cultura cittadina". Ricca di idee e di energia inesauribile, Pamela Villoresi, che ultimamente ha pubblicato per i tipi di Mediter ‘Io e Strehler’, si dedica alla propria professione con la stessa passione dei primi esordi al Metastasio, senza trascurare il canottaggio, disciplina sportiva che le ha permesso di emergere a livello nazionale. Ma tutto questo non le impedisce di tornare a immergersi quando può nella sua Prato, com’è ultimamente accaduto in occasione di una mega riunione
di famiglia, ‘la tribù dei Villoresi’, come la definisce lei stessa.
Tornare a Prato, ritornare a fare l’attrice a tempo pieno, quante emozioni regala?
"Tantissime. Dopo anni di Sicilia, dal cui fascino mi sono fatta sedurre, sono felice di riprendere il mio lavoro di sempre, che in qualche misura avevo trascurato. Ora sono molto più libera e quindi posso ricominciare a esprimere me stessa, felice di riassaporare le emozioni e l’adrenalina che riesce a dare il palcoscenico. Sapere di debuttare a gennaio al Politeama con ‘Guerra e Pace’ mi rende particolarmente entusiasta".
Direttrice di teatro e attrice: quali dei due ruoli sente di indossare meglio?
"Sono due cose assai diverse. Non nego che svolgere mansioni di direttrice è un po’ insito nella mia natura, mi piace e l’ho fatto anche per diversi festival. Però il palcoscenico mi è mancato terribilmente, così quando rifletto su questo so con assoluta certezza che nella vita non avrei voluto fare altro".
Come vede la sua Prato, dopo tanta assenza? Di cosa avrebbe più bisogno?
"La città vive i conflitti epocali di tanti altri centri e la crisi del tessuto, che si trascina da tempo, ha il suo peso. Ma io credo profondamente nella capacità di resilienza e iniziativa dei pratesi che da sempre hanno dimostrato abilità e intelligenza anche nelle situazioni più difficili. Raccomando perciò di credere
sempre in loro stessi e di non sottovalutarsi mai".
Cosa la fa innamorare ancor di più, ogni volta che torna?
"La bellezza dei luoghi, delle colline, il senso di ordine e di pulizia che si respira. L’autenticità delle persone e la carica che mi danno quando recito assieme alla simpatia che mi dimostrano incontrandomi semplicemente per strada".
Facciamo un gioco. Se dovesse inventare uno spettacolo sulla sua città, quale sarebbe il titolo ideale?
"Certamente mi concentrerei sulla storica competenza in ambiti ben noti, ma anche sulla sua vocazione all’inclusione, senza trascurare le sue qualità nel sapersi rinnovare e nel produrre cultura. I pratesi sono gente speciale. Quindi non avrei dubbi sul titolo : Stoffa da Vendere!".
Guido Guidi Guerrera